Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Banchi, carte, lavagne, nostalgia della scuola A colazione solo prodotti locali, abbiamo gli indirizzi giusti per pranzo e cena
A Lusiana una coppia ha ristrutturato un istituto di 100 anni fa e l’ha arredato con mobili d’epoca scelti tra i mercatini per trasformarlo in una allegra locanda
Proprio quest’anno, in cui la scuola è stato uno dei luoghi più irraggiungibili, quasi quasi viene voglia di andare in vacanza… in una scuola. Si può fare a «La scuola», appunto, una piccola allegra locanda a Lusiana, sull’altopiano di Asiago (info: www.locandalascuola.com), che è stata ricavata in una vera scuola di montagna, costruita negli anni ‘20 e attiva fino al 1963. Le stanze sono a tema: Geografia, Storie e lettere, Aritmetica e scienze, e una camera dedicata alla maestra. «Perché negli anni ‘40», raccontano i proprietari, «una maestra di Vicenza doveva dormire in soffitta: le strade di allora non consentivano di fare il viaggio ogni giorno. Le abbiamo dedicato la stanza che è diventata la più romantica e la più richiesta. Abbiamo avuto anche tanti sposini». Ma come avete avuto l’idea? «Abbiamo aperto nel 2013», dice Valeria Carfora. «Io sono una grafica pubblicitaria con la passione sfrenata per l’interior design. Mio marito è Marco Baldan ed è fondatore di un’azienda che si occupa di servizi internet per il turismo con la mission della disintermediazione… ovvero rendere gli hotel capaci di vendere le proprie camere senza intermediari. Lui è appassionato di giardinaggio. Abbiamo passato il periodo della ristrutturazione a seguire i lavori e a cercare pezzi originali nei mercatini del Veneto. Dovevano essere arredi e oggetti autentici, provenienti da altre scuole, e non più recenti degli anni ‘50. Alcuni arredi sono nuovi ma sempre ispirati alle forme tipiche delle scuole. Le sedie della sala colazioni sono di una ditta francese che riproduce arredi scolastici con gusto contemporaneo». A proposito della colazione… «È rigorosamente a base di prodotti locali, e soprattutto fino a tardi, senza fretta. Formaggio Asiago, speck dell’altopiano, burro e yogurt di malga, succo di mele antiche della zona quando è possibile, pane cotto a legna… Per il pranzo e la cena consigliamo noi le trattorie nei dintorni. Tutte provate personalmente. Anche qualche ristorante stellato, e da giugno a settembre le malghe gestite da giovani che hanno portato innovazione e cura nell’offerta».
La più grande soddisfazione? «Vedere negli occhi di tanti l’emozione di rivivere i ricordi d’infanzia, di ritrovare oggetti perduti. Ed essere accolti in paese con grande entusiasmo (non siamo della zona) e avere come veri e propri testimonial gli ex alunni della scuola. Fieri ed orgogliosi di rivederla viva e più bella di prima. Davvero commovente». E poi, aggiunge Valeria: «Mio padre era insegnante. Un bravo e anticonformista professore di matematica delle medie. Non ha fatto in tempo a vedere il mio gioiello ma ne sarebbe stato orgogliosissimo. Per me è come aver unito tutti i puntini del mio percorso di vita». Un ricordo scolastico? «La mia materia preferita era Geografia. E il mio più bel ricordo risale alle elementari. Vivevo in Sicilia (anche se sono originaria di Sorrento) e la mia maestra era friulana, già molto anziana. Più dei suoi insegnamenti io ricordo i suoi racconti: della guerra, del Piave. Cose che mi facevano fantasticare». Consigliate il vostro b&b a chi… «A chi cerca luoghi fuori dalle solite rotte turistiche, a chi ama la natura e si diverte a vivere la vita di un piccolo paesino. E alle persone allenate suggeriamo anche la bici».