Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Variati: maltempo, via ai fondi e nuove norme per costruire
Il premier chiama Sboarina. Il sottosegretario: «Serve un piano»
VICENZA Via alla conta dei danni causati dal maltempo abbattutosi sul Vicentino, e poi subito all’esame del consiglio dei ministri. Lo promette il sottosegretario Achille Variati che però avverte: «A causa del cambiamento climatico, trombe d’aria e grandinate sono più frequenti. Servono nuove regole per costruire gli edifici in sicurezza».
ARZIGNANO (VICENZA) Neppure il tempo di rialzarsi che il Veneto è messo nuovamente in ginocchio dalla furia degli eventi. Alle grandinate che nei giorni scorsi hanno sconvolto il territorio - specie quello veronese, ma anche le Dolomiti con l’allagamento di Cortina si è aggiunta la bomba d’acqua e vento che sabato si è accanita sull’Ovest Vicentino. Arzignano il comune più colpito, con centinaia di tetti divelti, nove fabbricati dichiarati inagibili dai vigili del fuoco, danni a scuole e chiese, ma per fortuna nessuna vittima.
«È un unico sistema di perturbazioni che prima ha interessato Verona e poi ha massacrato il resto del Veneto. Per noi è un unico stato di crisi, presenteremo il conto a Roma», aveva detto il governatore Luca Zaia. E ieri la risposta del governo è arrivata da più fronti.
Il premier Giuseppe Conte la scorsa notte ha chiamato proprio il sindaco della città scaligera, Federico Sboarina, garantendo priorità assoluta all’emergenza meteo che ha colpito la città. «Il presidente del Consiglio - spiega il primo cittadino - mi ha assicurato che, non appena verrà inviata tutta la documentazione, il Consiglio dei Ministri procederà coi risarcimenti».
Anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, assicura che «il governo è in prima linea per rispondere ai danni legati all’emergenza maltempo in Veneto». I tecnici, coordinati dal capo del Dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli, stanno già arrivando per la verifica dei danni: «La risposta alla ricognizione sarà rapida e precisa - conclude il ministro - il fascicolo arriverà in consiglio dei ministri e si procederà con le opportune valutazioni. Nessuno dovrà essere lasciato indietro e il governo si farà trovare pronto».
In prefettura a Vicenza ieri mattina si è tenuto un vertice al quale ha partecipato - oltre al prefetto Pietro Signorello e al comandante dei vigili del fuoco Giuseppe Costa - anche il sottosegretario Achille Variati. «Ci sono due fronti - ha spiegato - il primo è quello che riguarda lo stato di calamità che ha colpito la regione: appena conclusa la conta dei danni, la questione sarà affrontata dai ministri per dichiarare lo stato di calamità e sbloccare i fondi. Il governo ha ben chiaro che questo territorio è una delle locomotive economiche del Paese e, anche per questo, occorre intervenire rapidamente in soccorso sia delle famiglie che hanno avuto la casa danneggiata che delle imprese».
Ma c’è una questione più ampia, che coinvolge il futuro del Veneto. Lo stesso Zaia, domenica rifletteva su come alluvioni e grandinate eccezionali si abbattano con sempre maggiore frequenza sulle nostre città. «In Florida se devi costruire una casa ti chiedono le prove degli ultrasuoni, qui non eravamo a abituati a cose del genere», ammette il governatore.
Variati è d’accordo. E si spinge oltre: «Ormai il nostro è un clima monsonico. Ci troviamo ad affrontare venti violentissimi che spingono grossi chicchi di grandine. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: tetti scoperchiati, lamiere divelte e vetrate in frantumi. Il problema è che finora abbiamo costruito edifici in grado di resistere a un determinato tipo di intemperie, ma oggi il meteo ci riserva altri pericoli». Il sottosegretario propone un tavolo di lavoro tra governo, Regione ed esperti per arrivare a stilare nuove regole: «Così come esiste il piano antisismico, con il suo sistema di norme studiate affinché edifici e infrastrutture resistano ai terremoti, allo stesso modo occorre creare un “piano anti-tromba d’aria”, per realizzare costruzioni più forti delle raffiche di vento, tetti a prova di monsoni e vetrate resistenti alle grandinate più violente. Solo così, adeguando al cambiamento climatico anche il nostro sistema di regole, avremo finalmente città più sicure».
Achille Variati Il problema è che finora abbiamo costruito edifici in grado di resistere a un determinato tipo di intemperie, ma oggi il clima è cambiato
Federico Sboarina Il premier mi ha assicurato che, non appena verrà inviata tutta la documentazione, il consiglio dei ministri procederà ai risarcimenti