Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La liquirizia pura protegge le cellule dal Covid-19
PADOVA La liquirizia purissima protegge dal Covid-19. L’assunto è al centro dello studio condotto dal gruppo di ricerca dell’Università di Padova guidato dal professor Decio Armanini, endocrinologo, con la collaborazione del dottor Giampiero Avruscio, primario di Andrologia dell’Azienda ospedaliera di Padova. Il lavoro, accettato per pubblicazione dalla prestigiosa rivista «Frontiers in Pharmacology»,ipotizza l’associazione tra liquirizia e Spironolattone nel trattamento dell’infezione da coronavirus. «Per entrare nelle cellule e moltiplicarsi, il virus ha bisogno di due fattori — spiega il professor Armanini — il primo è il recettore dell’enzima ACE2, che si trova nelle cellule polmonari e in altri organi, e l’altro è un enzima attivato dagli ormoni maschili, presenti anche nella donna. La liquirizia ha una potente azione protettiva sulla membrana delle cellule: come dimostrato da nostri studi sui globuli rossi, stimola la produzione di Interferone, sostanza che potenzia le difese dell’organismo e riduce la produzione di androgeni, sia nelle ghiandole surrenali che nei testicoli e nelle ovaie».
C’è però un problema: la liquirizia aumenta la pressione e riduce i valori di potassio nel sangue. Per evitarlo, e qui entra in gioco l’équipe di Avruscio, è necessario associarla allo Spironolattone, farmaco usato da oltre 50 anni in certe forme di ipertensione e in patologie epatiche, perché non solo blocca l’azione ipertensiva della liquirizia ma mostra pure una potente azione anti-androgena, quindi impedisce l’accesso del virus all’interno della cellula. «Le due sostanze hanno infine una potente azione anti-infiammatoria — aggiunge Armanini — e proprio la reazione infiammatoria ai polmoni prima e in tutti gli organi poi scatenata dal Covid-19 provoca i maggiori danni».
Numerosi studi sono in corso sull’uso delle sostanze separatamente. La novità dell’associazione proposta dai ricercatori padovani sta nel fatto che non solo si potenzia la possibile azione protettiva anti-virus ma si elimina pure l’effetto indesiderato delle due sostanze separate. Ora tale procedura dev’essere validata da studi sui pazienti. (m.n.m.)