Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Depressione e tendenze suicide Arriva lo psicologo di quartiere
La paura del Covid e lo stress da lockdown hanno moltiplicato le richieste di aiuto
TREVISO Paura di uscire per il rischio di venire a contatto con un nemico invisibile come il virus, fragilità portate a galla da problemi economici, incertezze sulla tutela dei figli al rientro a scuola. Sono questi i tre principali timori manifestati dai trevigiani al servizio sociale del capoluogo dallo scoccare del lockdown di marzo fino ad oggi.
Paure e difficoltà per affrontare le quali il Comune ha lanciato l’iniziativa «Treviso è con te – Lo psicologo nei quartieri», promossa dall’assessorato alle politiche sociali di Ca’ Sugana con la supervisione scientifica dell’ordine delle psicologhe e psicologi del Veneto, dell’Usl 2, con la collaborazione operativa del consultorio del «Centro della Famiglia» di Treviso e del partenariato di rete del Consultorio Ucipem Treviso e del Servizio inOltre della Regione del Veneto.
Si tratta di un progetto pilota, fra i primi a livello nazionale, che intende offrire una risposta concreta alle numerose richieste di aiuto emerse negli ultimi mesi attraverso un team composto da 5 psicologi che i cittadini potranno contattare attraverso un numero verde gratuito per fissare un colloquio. «Nei mesi del lockdown e nel periodo successivo si è verificato un significativo aumento delle richieste di aiuto - afferma l’assessore Gloria Tessarolo -. Questa tendenza viene segnalata, oltre che dal Servizio sociale comunale, anche dai dati sugli accessi forniti da specifici servizi come inOltre della Regione Veneto e Telefono Amico. È sorta dunque la volontà di promuovere un progetto finalizzato a dare ai cittadini residenti la possibilità di un accesso a consulenze psicologiche gratuite e di prossimità, primo passo verso un eventuale invio alle diverse realtà e servizi specialistici presenti sul territorio». Fra il 13 marzo e il 15 giugno il servizio inOltre, nato per fornire supporto psicologico ai cittadini in emergenza, ha effettuato 276 colloqui di cui 209 legati alla gestione dello stress e della preoccupazione da emergenza sanitaria. «Dal 2012, anno della nascita del servizio, ad oggi abbiamo raccolto 10.100 telefonate mentre solo negli ultimi 4 mesi le telefonate sono state 4 mila – spiega la responsabile di inOltre Emilia Laugelli -. Di queste, il 22% era di cittadini residenti nella Marca». Si tratta di oltre 800 persone in grave difficoltà che il servizio ha sostenuto in un momento critico nel quale, in alcuni casi, si erano fatti strada anche pensieri suicidari. L’obiettivo del nuovo progetto, che partirà il primo ottobre e concluderà la sua fase di test un anno dopo, è quello di raccogliere e decodificare mediante un colloquio le richieste e le difficoltà emotive e relazionali delle persone dando una risposta specifica di contenimento e orientandole, se necessario, agli altri servizi del Comune. Per accedere al servizio e prendere appuntamento basterà chiamare il numero 800-938844, attivo il lunedì e il mercoledì dalle 9 alle 12. I cinque punti di ascolto si trovano in via del Galletto per l’Area Nord, in via Alzaia 121 per l’Area Est, alla biblioteca di Sant’Antonio per l’Area Sud, alla casetta del custode di Villa Letizia per l’Area Ovest e nella sede del consultorio «Centro della famiglia» in via San Nicolò 60 per il centro storico.
Laugelli
Dal 2012 a al 2019 le chiamate sono state 10 mila. Nel 2020 siamo saliti a 4 mila in 4 mesi