Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Entra in tribunale, e tenta di buttarsi dal secondo piano
TREVISO Ha minacciato di togliersi la vita in tribunale, avvicinandosi a una finestra del secondo piano. A salvarlo e farlo desistere dal suo proposito due dipendenti, che sono riusciti a calmarlo e ad affidarlo ai sanitari del Suem 118. Protagonista un uomo di circa 60 anni, che ieri mattina si è presentato allo sportello della cancelleria delle esecuzioni immobiliari, al secondo piano del palazzo di giustizia a Treviso. Non è ancora chiaro quale pratica dovesse fare. Se fosse andato a depositare o ritirare qualche atto relativo a una procedura che potrebbe spogliarlo di alcuni beni. Le udienze per le esecuzioni immobiliari sono sospese, causa Covid, fino al 31 dicembre. Ma le pratiche vanno avanti e se i debitori si rivolgono al tribunale per rientrare di crediti non goduti, scattano tutti i provvedimenti conseguenti. Anche mandando all’asta le proprietà dei debitori. Come ad esempio l’abitazione. E forse è stato proprio questo a far perdere il controllo al 60enne. L’uomo infatti, si è mostrato fin da subito molto agitato e preoccupato. E dopo aver parlato con il personale dello sportello, sarebbe stato colto da un momento di profondo sconforto. Si sarebbe accasciato a terra, in lacrime davanti a molte persone. In preda a una crisi che, ogni minuto, si faceva più profonda. Le lacrime hanno lasciato il posto ai singhiozzi quando, alcuni utenti del tribunale che avevano assistito alla scena, lo hanno aiutato a sedersi su una panca. Hanno provato a calmarlo chiedendogli se si sentisse
Fabbro Fortunatamente il personale del tribunale è intervenuto prontamente e ha salvato l’uomo
Casa all’asta Forse aveva paura di perdere la casa
male, ma l’uomo si è buttato a terra e, improvvisamente, si è alzato avvicinandosi alla finestra che affaccia sul piazzale del tribunale e che in quel momento era aperta. E lì avrebbe minacciato di buttarsi di sotto. A fermarlo però, sono stati due dipendenti del tribunale che richiamati dai suoi lamenti gli si erano avvicinati. Lo hanno bloccato e rassicurato, portandolo lontano dalla finestra. Hanno cercato di calmarlo, parlandogli, mentre altri colleghi chiedevano l’intervento del Suem 118. In tribunale è arrivata un’ambulanza e i sanitari hanno convinto il 60enne a seguirli in ospedale. Dove sono state valutate le sue condizioni psicologiche. Dell’episodio è stato informato anche il presidente Antonello Maria Fabbro: «Non abbiamo ancora chiarito quali siano le motivazioni che hanno spinto l’uomo a quel comportamento – spiega -. Fortunatamente però, il personale è intervenuto prontamente».