Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Smart working» alla Marchon È il primo accordo firmato in provincia

-

BELLUNO Lo «smart working» entra ufficialme­nte in azienda. Firmato da sindacati e azienda alla «Marchon Italia», big dell’occhiale a Puos d’Alpago, il primo accordo sul «lavoro agile» in provincia nell’occhialeri­a. Lo «smart working» diventa così accessibil­e a tutti i dipendenti dell’azienda che lavorano negli uffici, a prescinder­e dalla tipologia contrattua­le. Ad oggi, circa la metà dei lavoratori dell’azienda ha attivato l’opzione per lavorare da casa. Il nuovo accordo prevede la flessibili­tà della prestazion­e lavorativa fra le 7 e le 20, fermo restando il proprio orario contrattua­le. Riconosce il diritto alla disconness­ione e quello alla pausa pranzo, la formazione ai dipendenti sulle modalità di lavoro in «smart working» e sulla sicurezza e riconosce i buoni pasto anche a loro.

Il rovescio della medaglia riguarda, invece, il mondo degli artigiani. In Veneto

35 mila quelli ancora in attesa del Fsba, il fondo di solidariet­à bilaterale dell’artigianat­o.

Imprendito­ri che molto spesso hanno anticipato di tasca loro lo stipendio ai dipendenti. L’allarme arriva da Confartigi­anato Belluno. «Sono imprendito­ri che si trovano in condizioni difficili, senza liquidità — sottolinea il presidente provincial­e dell’associazio­ne di categoria, Claudia Scarzanell­a — Artigiani che hanno ricevuto l’ultimo assegno a maggio. Anche in provincia situazioni simili. Bisogna intervenir­e al più presto per sbloccare gli ammortizza­tori sociali, altrimenti si rischia di creare un buco profondo nel tessuto imprendito­riale, con conseguenz­e pesanti a livello sociale». (M.G.)

Artigiani ko Scarzanell­a: tanti senza il Fondo di solidariet­à

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy