Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
A Monselice per l’antipasto, poi la «Crono del Prosecco» Il Veneto riassapora il Giro
Venerdì l’arrivo sugli Euganei poi «vetrina» tra le vigne
È la storia di un figliolo che torna a casa, tra la sua gente che gli vuol bene. Il Giro d’Italia approda in Veneto, terra di tradizione e culto per i fedeli praticanti del pedale: si comincia venerdì con il passaggio sui Colli Euganei e l’arrivo a Monselice, mentre sabato è il gran giorno della cronometro del Prosecco, da Conegliano a Valdobbiadene, tra le colline Patrimonio dell’Unesco e i filari del Prosecco Superiore Docg: tappa attesissima, già battezzata «Wine Stage», ovvero la tappa del vino.
Due giorni in «bolla», termine cui abbiamo ormai fatto l’abitudine di questi tempi grami: «Bolla in partenza e bolla in arrivo nel rigido rispetto del protocollo – spiega Andrea Vidotti, coordinatore di tappa della cronometro di sabato –. Un tampone ogni tre giorni, controlli agli addetti; prima di tutto, l’organizzazione di Rcs tiene alla salute dei corridori». Sabato, non potranno essere più di mille le persone lungo il percorso di 34 chilometri; il punto di maggior attrazione è posto sul Muro di Ca’ del Poggio dopo appena 7 chilometri (punta massima al 19%), tra mascherine e distanziamenti; zone rosse previste in partenza e arrivo, onde evitare qualsiasi rischio di assembramento.
«State a casa e godetevi la tappa in tv; non voglio illudervi di poter venire a vedere la tappa dal vivo. Siamo coscienti della situazione sanitaria, è già un grande atto di coraggio avere mantenuto la tappa, non possiamo renderla un problema. Oltretutto i ciclisti si vedranno meglio in tv, visto che alla partenza staranno nella loro bolla e non potranno essere avvicinati», ha esortato il sindaco di Conegliano Fabio Chies. «Un ciclismo senza gente è un pugno nell’occhio – commenta Vidotti –. Questo è uno sport che si nutre di passione, ma il momento che viviamo è particolare. Senza il Covid queste colline sarebbero prese d’assalto, come avvenne cinque anni fa quando la cronometro da Treviso a Valdobbiadene si disputò tra due ali di folla nonostante la pioggia». Sabato lo spettacolo lo godremo soprattutto grazie alle immagini della televisione: «Cinque ore di diretta in 200 paesi al mondo: una cartolina per promuovere un territorio meraviglioso, già riconosciuto Patrimonio dell’Unesco. La Regione da anni investe nel Giro d’Italia per la promozione turistica del Veneto, che da sempre è terra di ciclismo» conclude Vidotti.
Bolle sì, ma, e meno male, pure bollicine; quelle del Prosecco Superiore Docg, un tesoretto raccolto in 15 comuni, fatto di 3300 famiglie di viticoltori, 182 aziende spumantistiche, 92 milioni di bottiglie vendute per un giro d’affari di 524 milioni di euro e una quota export del 43% in 100 paesi del mondo. Questi i numeri di un successo planetario. Si correrà tra i profumi del mosto in fermentazione in uscita dalle cantine: «La vendemmia si è appena conclusa ed è stata di buona qualità – spiega Innocente Nardi, Presidente del Comitato di Tappa nonché del Consorzio di Tutela -. Le nostre bollicine rappresentano un fenomeno su scala mondiale che attrae visitatori curiosi di vedere dove e come tutto questo nasce. Essere “tappa del vino” al Giro d’Italia è per noi motivo di grande orgoglio. Il nostro è un prodotto culturale, fatto di bellezza paesaggistica e di operosità della nostra gente. Peccato per il pubblico, ma chi abita qui mi auguro possa contribuire, nel rispetto delle norme di sicurezza, a rendere viva la tappa. Sarà comunque un successo».
Ricordiamo che del comitato di tappa fanno parte anche a vicepresidente Marina
Passione e tivù
Zone rosse in partenza e all’arrivo, massimo mille tifosi nei punti «caldi» ma c’è la diretta
Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio Unesco delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, e i sindaci di Conegliano, Fabio Chies, e di Valdobbiadene, Luciano Fragonese. L’antipasto, bello sostanzioso, già venerdì con la corsa che da Cervia arriva a Monselice, sede del circuito finale: due le salite in programma su e giù dai tornanti dei Colli Euganei, Roccolo con punta massima al 20% e Calaone con il suo punto più duro al 17%. Terreno per attaccanti, da non prendere alla leggera. L’arrivo in via Cristoforo
Colombo; il Comune di Monselice ha disposto la chiusura delle scuole per tutta la giornata di venerdì. Dopo lo sconfinamento in Friuli (a Piancavallo e a San Daniele del Friuli, il Veneto ritroverà la Corsa Rosa mercoledì, per la partenza da Bassano del Grappa del tappone che salirà a Madonna di Campiglio. Sarà l’occasione per un arrivederci a un 2021, speriamo, senza più l’intruso, ospite assai sgradito che ci tiene in «bolla», ma che non può impedirci di brindare a un futuro migliore con le nostre amate «bollicine».