Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Arriva Lucifero, attesi 38 gradi in Veneto
Al Sud bollino rosso, qui al massimo arancione: «Ma soffriremo il caldo anche di notte»
VENEZIA Picchi fino a 38 gradi e una città, Verona, da bollino arancione. Unica in Veneto, domani, sorvegliata speciale per il caldo. Che però si sentirà in tutta la regione fino a lunedì. Colpa di Lucifero, l’anticiclone africano.
VENEZIA Caldo torrido, africano, con picchi di 36 e 38 gradi e tanta, tantissima, afa, da non respirare. Per fortuna, promettono i meteorologi, durerà solo fino a lunedì quando la caldana dovrebbe dare un po’ tregua. Ma da oggi le temperature saliranno inesorabilmente come non è mai stato finora quest’estate, segnata dal clima ballerino con grandinate dai chicchi grandi come albicocche, raffiche di vento e pioggia. E ora, proprio a cavallo di Ferragosto, a porre fine alla sequenza di temporali, ecco arrivare l’anticiclone subtropicale che gli esperti hanno battezzato «Lucifero», nomen omen.
«È un’ondata di caldo che in realtà non ha nulla di insolito rispetto a quando abbiamo già visto negli ultimi trent’anni — sottolinea il meteorologo Alessio Grosso, di Meteolive —. Sarà più colpito il sud del Paese con lingue calde che saliranno fino alle città del Triveneto e fiammate persino in montagna».
Per almeno sei giorni, nessuno avrà scampo, non basterà scappare sulle Dolomiti per rinfrescarsi: farà caldo anche lì. D’altronde, quella che abbiamo di fronte è la settimana più torrida del 2021. «Nulla a che fare — precisa Grosso — con quello che fu il 2003». L’anno, cioè, che viene da tutti gli esperti preso a riferimento quando si parla di canicola insopportabile. E se a sud si supereranno i 40 gradi, con picchi di 46 in alcune città, in Veneto la colonnina di mercurio oscillerà sempre tra i 33 e i 38 per le massime, mentre le minime si attesteranno tra i 22 e i 23 gradi. Vuole dire che «sarà caldo anche di notte», dice il meteorologo. Lungo la costa e in montagna il clima sarà più sopportabile, come sempre accade con le ondate di afa africana. Nelle città, tra cemento e traffico, le temperature percepite dal nostro fisico saranno superiori: ieri, ad esempio, alle 18 con 29 gradi, se ne sentivano 32.
In Veneto, la Protezione civile nazionale non ha individuato città da bollino rosso ma domani Verona sarà tra le sorvegliate speciali, unica veneta nelle tredici da bollino arancione, il livello 2 dell’emergenza caldo che indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare per i soggetti più deboli. Nell’entroterra, caldissimo anche a Rovigo e nella Bassa Padovana dove si sfioreranno i 38 gradi. Come ogni anno in vista dell’estate, la Regione ha predisposto già a giugno il Piano emergenza caldo per coordinare il lavoro di Usl, Comuni, Province e associazioni di volontariato a sostegno dei nostri concittadini più fragili, gli anziani over 75, i soggetti non autosufficienti e chi è colpito da patologie invalidanti quali sono il diabete o l’ipertensione. Oltre ai classici volantini in cui si indicano i comportamenti da seguire (bere tanta acqua, mangiare frutta e verdura, evitare di uscire e fare attività sportiva nelle ore più calde della giornata) nei territori sono stati predisposti elenchi dei cittadini più deboli, monitorati dagli operatori delle Usl. La pandemia, invece, ha reso impossibile aprire i centri climatizzati, attivi da sempre in Comuni piccoli e grandi per accogliere chi non ha l’aria condizionata in casa e vive magari in condomini afoso. Vero è, però, che i musei e le biblioteche, anche quelle di quartiere — per chi ha il Green pass — sono aperti almeno per qualche ora al giorno e possono rappresentare una via di fuga per sopravvivere alle temperature più torride.
Coldiretti
Le colture stanno soffrendo, si sono dovute fare irrigazioni straordinarie
Lucifero porterà l’arsura infernale dall’Africa subsahariana all’Italia solo per pochi giorni: «Da lunedì 16 il tempo continuerà ad essere soleggiato, senza precipitazioni ma le temperature inizieranno a scendere sensibilmente — rassicura Grosso —. Poi, ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza, dal 22 potrebbero arrivare i temporali». Che, come il caldo, rappresentano un problema per l’agricoltura, messa in serie difficoltà dal meteo di quest’estate. La grandine ha danneggiato le coltivazioni e quando la situazione si è un po’ normalizzata l’afa e la siccità hanno ripreso a creare problemi ai campi. «In Veneto gli agricoltori sono ricorsi alle irrigazioni supplementari per le vigne giovani dei nuovi impianti — spiega Coldiretti Veneto —. Sono sotto stress idrico anche soia e mais, le colture più esigenti di acqua. Sono incalcolabili i danni provocati dal clima e dai suoi cambiamenti». L’associazione lancia quindi un appello al governo: «L’Italia deve difendere il suo patrimonio agricolo, anche con fondi di Pnrr».