Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Minacciano un imprendito­re, tre ventenni nei guai

- M.Cit.

QUINTO La mano a mimare una pistola e quella frase: «Ti facciamo a pezzi». Con queste minacce due 22enni e un 19enne padovani si sono fatti consegnare ingenti quantitati­vi di ferro dal titolare di una ditta di carpenteri­a metallica. I tre, identifica­ti dai carabinier­i, sono stati denunciati per tentata estorsione dai carabinier­i che hanno messo fine a un incubo per l’imprendito­re e per uno dei suoi dipendenti aggredito insieme a lui. Tutto ha avuto inizio qualche mese fa quando i tre si sono presentati in azienda a bordo di un furgone, pretendend­o che l’imprendito­re consegnass­e loro gli scarti di lavorazion­e del ferro, destinati ad essere venduti alle ditte del settore del riciclo. Non si sono fatti scrupolo di minacciarl­o pesantemen­te, arrivando a fargli temere che dalle parole sarebbero passati ai fatti. «Se non ce lo consegni tu il materiale, torniamo a rubarlo di notte quando l’azienda è chiusa». Il titolare ha resistito ma pochi giorno dopo i tre sono tornati. Ancora più aggressivi e alla fine l’uomo aveva ceduto alle pressioni, lasciando che caricasser­o sul proprio furgone 8 quintali di ferro, per un valore di circa 200 euro. L’imprendito­re sperava che fosse finita, qualche giorno dopo invece, i tre malviventi sono tornati. L’uomo ha deciso di non cedere alle pressioni ed è riuscito a fatica ad allontanar­li. A metà luglio, nuovo raid della banda con le stesse minacce e richieste. Aggression­i verbali rivolte anche a uno dei dipendenti dell’uomo, intervenut­o in sua difesa per indurli ad andarsene. Uno dei tre hanno mimato con le dita una pistola e gli ha detto: «Conosciamo la tua macchina…. Ti facciamo a pezzi». Ma questa volta il titolare ha deciso di non cedere, sapendo che, se l’avesse fatto, le richieste sarebbero continuate. «Non vi do nulla e se non ve ne andate subito chiamo i carabinier­i». I tre se ne sono così andati e i carabinier­i il carpentier­e li ha chiamati davvero facendo così scattare l’indagine. Grazie ai riscontri acquisiti sul campo e alle testimonia­nze raccolte, in poche settimane i militari dell’Arma sono risaliti ai tre giovani che sono stati denunciati.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy