Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Scritte no vax contro la Cisl di Conegliano
Appeso l’articolo sul decesso di Positello: «Quante morti volete ancora?»
CONEGLIANO I no vax della Marca continuano a protestare aggredendo le sedi dei sindacati: dopo lo striscione appeso in via Dandolo davanti alla Cgil di Treviso, con la scritta «Servi dello stato», ieri è toccato alla Cisl di Conegliano essere presa di mira.
Hanno affisso dei cartelli in due diversi edifici, lo stesso messaggio: «Quanti morti volete ancora?». Il riferimento esplicito è al decesso di Nadia Positello, gelataia di Maser, ipotizzando una correlazione con il vaccino ricevuto a fine settembre; dopo l’autopsia la causa della morte è stata individuata in un’embolia polmonare ma i negazionisti ancora non ci credono. Nelle stesse ore della notte anche la Cgil di Conegliano veniva imbrattata con la scritta «Siamo tutti portuali di Trieste»: dalla provincia di Treviso diversi no-pass hanno solidarizzato coi lavoratori in protesta.
Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl di Treviso e Belluno, afferma che da tempo il sindacato è nel mirino di antivaccinisti e no pass: «Non ci facciamo intimidire da chi agisce nottetempo, da facinorosi e diffusori di fake news, da chi accosta strumentalmente il decesso di una donna al vaccino. La Cisl sta con la stragrande maggioranza degli italiani che ha scelto di vaccinarsi per uscire dalla pandemia e tornare alla normalità. Proseguire speditamente con la campagna vaccinale è l’unica strada per metterci alle spalle le restrizioni e alimentare la ripresa economica. I cittadini e i lavoratori della provincia di Treviso hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Invito tutti ad abbassare i toni, ad evitare inutili contrapposizioni e polarizzazioni estreme». I no pass rimangono una minoranza, nella Marca come nel resto d’Italia, ma le posizioni estremiste sono quelle che gridano più forte, che manifestano con rabbia ed espongono cartelli e striscioni. Il Pd di Treviso città ha espresso solidarietà alla Cgil: «Sono attacchi inaccettabili nei confronti di chi difende il diritto al lavoro e alla salute collettiva».(s.ma)