Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Vendeva» ospitalità agli stranieri Trevigiano a processo
TREVISO Si sarebbe appostato davanti all’ingresso dell’ufficio stranieri della Questura di Treviso dove prometteva la dichiarazione di ospitalità necessaria ai cittadini extracomunitari per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. Questa l’accusa rivolta a Antonio Mercurio, un calabrese di 55 anni residente a Treviso, con numerosi precedenti a suo carico per furto, percosse, ingiuria, minaccia, truffa e falsità in scrittura privata, nei cui confronti è scattata la denuncia per violazione delle norme relative all’immigrazione. Con lui sono finiti ieri davanti al gup Marco Biagetti undici cittadini pakistani che avrebbero beneficiato dell’imbroglio. L’udienza preliminare d ieri è stata aggiornata a Marzo per un legittimo impedimento di uno degli avvocati difensori. Secondo le accuse della Procura Mercurio aveva trovato la maniera di fare «soldi facili» sottoscrivendo la dichiarazione di ospitalità presso il proprio domicilio in cambio di una cifra variabile tra i 100 e 150 euro. I fatti risalgono al 2018. In un mese, tra marzo ed aprile, il 55enne avrebbe spillato ai cittadini extracomunitari, chiamati al rinnovo del permesso per ragioni di lavoro, circa 1.500 euro. I pakistani risultavano essere tutti residenti nello stesso appartamento. La vicenda è venuta a galla nell’aprile del 2018 quando uno degli immigrati si presenta allo sportello immigrazione con la carta firmata da un soggetto che però aveva conosciuto solo qualche minuto prima e che gli era stato indicato da alcuni connazionali. Alla domanda su come avesse ottenuto quella dichiarazione di ospitalità il pakistano aveva risposto di essere stato avvicinato da una persona italiana di mezza età, che gli aveva chiesto i soldi in cambio del documento firmato. Antonio Mercurio è peraltro noto alle forze dell’ordine per essersi prestato numerose volte a truffe commesse attraverso la sottoscrizione di carte poste pay da alcune teste di legno. I familiari di una di queste, che è un uomo con problemi legati ad un ritardo cognitivo, lo ha denunciato per circonvenzione di incapace. (de.bar.)