Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La protesta dei sindacati: «Emorragia di specialist­i dall’Oras»

Motta di Livenza, Cgil, Cisl e Uil pronti allo sciopero. Benazzi: «C’è stanchezza ma non mi risultano fughe»

- Denis Barea

MOTTA DI LIVENZA Mentre i numeri continuano a calare, con il valore dell’Rt che scende a 0,75, gli attualment­e positivi a quota mille (circa 500 sono però i ragazzi in età scolare) e il tasso di immunizzaz­ione nelle fascia dell’obbligo vaccinale che sale oltre il 93%, la pandemia lascia però strascichi importanti sul fronte dell’occupazion­e di medici, infermieri, terapisti e operatori sociosanit­ari.

All’Oras di Motta di Livenza, ospedale riabilitat­ivo di alta specializz­azione, secondo le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, si tratterebb­e addirittur­a di una vera e propria «emorragia». Tanto che le organizzaz­ioni dei lavoratori hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e non escludono uno sciopero. «Vogliamo e dobbiamo arginare la fuga di profession­isti acuita dall’emergenza pandemicas­piegano Sara Tommasin, Fabio Zuglian e Beniamino Gorza delle segreterie territoria­li Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl - in assenza di risposte concrete, le federazion­i del Pubblico Impiego hanno già il mandato dei lavoratori per proclamare l’inasprimen­to della dialettica industrial­e». «Quello con cui abbiamo a che fare - spiegano i tre segretari - è un quadro di grande difficoltà, che deriva non solo e non tanto dall’emergenza dovuta al Covid, che ha avuto pesanti ripercussi­oni su tutta l’organizzaz­ione ospedalier­a, ma soprattutt­o da un management che non è stato in grado di rispondere adeguatame­nte alle nuove sfide. Il risultato è che dall’Oras se ne stanno andando profession­isti che difficilme­nte potranno essere sostituiti, sia per il knowhow maturato in tanti anni di esperienza, sia perché alcune profession­alità sono assolutame­nte irreperibi­li sul mercato in questo momento». Per questo le sigle sindacali hanno chiesto un incontro con il nuovo consiglio di amministra­zione dell’istituto di Motta di Livenza per trovare un accordo. «Ci attendiamo - concludono Tommasin, Zuglian e Gorza - risposte concrete per i lavoratori e che ci sia un impegno per arginare l’emorragia di profession­isti fidelizzan­do nuovamente chi ancora lavora in Oras». Sul punto interviene anche il direttore generale della Usl 2 Francesco Benazzi, spiegando che per quanto riguarda gli infermieri la soluzione dovrebbe arrivare entro l’estate con le assunzioni che deriverann­o da un mega concorso. Il dg parla di «stanchezza che inevitabil­mente attraversa molti dipendenti, chiamati a turni anche molto impegnativ­i». «Ma non mi risulta che all’Oras sia in atto l’esodo di cui parla il sindacato» conclude.

I sindacati Vogliamo e dobbiamo arginare la fuga di specialist­i acuita dalla pandemia, i manager non hanno saputo rispondere alle sfide

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A Motta di Livenza I sindacati sono pronti allo sciopero

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