Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Piatti pronti a casa, la startup Dababox ora sfida i colossi
VICENZA (d.o.) Tra i piatti forti ci sono i «bigoli co l’arna» e il baccalà, ma anche ravioli con la burrata e paella. E per tenere d’occhio la linea ecco spuntare l’insalatona ai quattro cereali. Tutti con le calorie contate (ed evidenziate) e pronti per esser consegnati a casa. Non è un periodo facile per lanciarsi nel settore del food delivery, mondo cresciuto esponenzialmente, con investimenti di multinazionali e una concorrenza spietata. Eppure la startup Dababox ha lanciato la sfida: si tratta di una realtà di Schio nata da un imprenditore della ristorazione,
Mirco Froncolati, socio di Gimmi, società che include pizzeria e servizio catering, in collaborazione con la Cna.
Il servizio punta sulla personalizzazione del menu. Tutto parte da un test, che si può fare sul sito internet (dababox.it) in cui indicare dati biometrici (peso, altezza, età) e le abitudini giornaliere. Fatto quello arriva il menu personalizzato, sulla base del fabbisogno calorico. Infine si passa alle portate, una settantina quelle tra cui scegliere, vanno dagli 8 ai 12 euro). Portate a casa «L’idea — spiega Froncolati — ce l’avevo già da prima della pandemia; che ci ha costretti a trovare vie d’uscita a chiusure e cali di lavoro, col rischio di lasciare a casa persone e mettere in difficoltà famiglie intere». Si parte con una copertura sul Triveneto. «Ma contiamo — conclude Froncolati — di espanderci nel centro Italia».