Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Assunzioni boom anche in pandemia La disoccupazione è quasi dimezzata
TREVISO Il tasso di occupazione in provincia di Treviso alla fine del 2021 era del 68,2%, cioè 2,3 punti in più di quello rilevato nel 2019, l’ultimo anno prima del Covid, e superiore di 2,5 punti rispetto alla media veneta e di 10 sul dato nazionale. Sono dati Istat elaborati dalla Confartigianato provinciale la quale fa anche notare come la nostra provincia sia l’unica, in Veneto, nella quale l’indicatore sia cresciuto negli ultimi due anni. L’incremento è stato del 2,9% tra le donne, che raggiungono il 59,9%, e dell’1% tra i maschi, oggi al 75,5%. Alla fine dell’anno scorso, per declinare la situazione in termini assoluti, la Marca occupava 391 mila persone, l’1,7% del totale nazionale, ossia un dato che colloca la provincia al decimo posto, preceduta solo dalle grandi città e, a livello veneto, alla pari con Vicenza e Padova e di poco sotto a Verona (1,8%). In parallelo è scesa anche la disoccupazione, pari al 4,9% rispetto al 7% di due anni fa e al 9,5% nazionale. A contribuire all’aumento dei posti di lavoro risultano essere soprattutto le realtà fino a 49 addetti le quali hanno fatto registrare un contributo alla crescita del 77,8% e anche nel primo trimestre di quest’anno appaiono le più dinamiche rispetto a quelle con più di 50 dipendenti. In sostanza, pur nelle difficoltà della pandemia, le imprese manifatturiere provinciali hanno continuato a crescere e ad offrire posti di lavoro secondo una curva che però inizia a dimostrare punti di criticità e non per l’aumento dei costi dell’energia o per le ricadute della guerra. Tra i fattori di rallentamento c’è la crescita al 6,1% della quota di imprese la cui produzione e ostacolata dalla scarsità di manodopera, dato mai così alto dal 2014. (g.f.)