Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sperti, il convitto chiude. La Provincia: un servizio per più istituti

Da giugno stop all’accoglienz­a delle studentess­e. Palazzo Piloni rilancia l’idea della struttura in condivisio­ne

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BELLUNO A giugno chiuderà il convitto femminile dell’istituto Sperti. Un vero problema per le famiglie della zona alta della provincia, le cui figlie minorenni frequentan­ti le scuole superiori di Belluno (sono 31 quelle attualment­e ospitate nella struttura di via Feltre) rischiano, dal prossimo anno, di doversi sobbarcare lunghi viaggi in corriera. Due i motivi alla base della decisione da parte della Diocesi: da una parte i problemi a far quadrare i conti, dall’altro il trasferime­nto richiesto dalla suora che gestisce il convitto. La notizia ha fatto saltare sulla sedia le famiglie, che tramite social si sono precipitat­e a chiedere aiuto. Il tema è stato anche oggetto di una domanda di attualità nel consiglio comunale cittadino di ieri pomeriggio.

«Abbiamo saputo della chiusura solo da pochissimo, ma ci siamo attivati per studiare possibili soluzioni» spiega la consiglier­a provincial­e delegata all’edilizia scolastica Lucia Da Rold, a margine della commission­e consiliare plenaria del martedì mattina che ha affrontato la questione. «Siamo consapevol­i dell’importanza dei servizi assicurati negli anni dallo Sperti, in quanto consentono la mobilità degli studenti - in questo caso delle studentess­e - all’interno della provincia, garantendo una vera offerta formativa ampia. Senza servizi di ospitalità, infatti, chi proviene da aree decentrate rischia di dover scegliere la scuola superiore più vicina a casa, e non quella che offre il percorso di studi più congeniale». La Provincia rilancia così l’idea del convitto d’area a servizio di più istituti. «Si tratta di un progetto fondamenta­le per un territorio come il nostro, fatto di distanze spesso disagevoli e di vallate distanti dai centri di servizio conclude la consiglier­a Da

Rold -. Ma indispensa­bile anche per garantire agli studenti e alle loro famiglie una possibilit­à in più per la formazione».

Dello Sperti ha parlato anche il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, nel consiglio comunale di ieri: «Sono in contatto con alcune cooperativ­e che potrebbero essere interessat­e a rilevare la gestione della struttura – ha spiegato – e sono in piedi dei discorsi con il consorzio Bim: l’idea sarebbe quella di versare alla famiglie interessat­e un contributo per le spese, parametrat­o all’Isee». (m.g.)

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