Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Alcol test (molto) positivo, ma il giudice lo assolve

«Al momento dell’incidente aveva appena bevuto, il vino ci mette un po’ per fare effetto»

- De.Bar.

TREVISO Forse era stato tradito dalle condizioni della strada, che quella sera era ghiacciata. Ma gli agenti della Polstrada, intervenut­i sul luogo dell’incidente, avevano eseguito l’alcoltest e lo avevano trovato positivo, con un valore ben oltre quella che viene definita come soglia di punibilità.

L’esame che avrebbe potuto inchiodarl­o è stato però fatto 40 minuti dopo il sinistro: troppi per rilevare la curva di deposito nel sangue che, a quel punto, aveva raggiunto la sua punta massima. Così un 38enne di Treviso, a processo per guida in stato di ebrezza, è stato assolto dall’accusa perché il fatto non costituisc­e reato. Il sinistro di cui è stato protagonis­ta l’uomo era avvenuto in una fredda serata del dicembre del 2017. Il 38enne, alla guida di una utilitaria, era rimasto coinvolto in una uscita di strada autonoma lungo Viale Vittorio Veneto. Il giovane (allora aveva 33 anni) era uscito illeso dallo schianto ma l’auto era andata completame­nte distrutta e si era anche incendiata. Sotto choc aveva chiamato i soccorsi, tra cui una pattuglia della Polizia della Strada, che però era arrivata circa mezz’ora dopo. Notando il suo alito vinoso gli agenti lo avevano sottoposto al test sull’alcolemia, trovandogl­i un tasso pari a 1,56 grammi per litro, quindi molto superiore allo 0,8 che rappresent­a il limite per un procedimen­to penale. Un secondo test, svolto 10 minuti dopo, aveva dato una identica lettura. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Marco Furlan, ha contestato il risultato dell’alcol test. Confortato da una consulenza medica, Furlan ha infatti sostenuto che il fatto che l’esame avesse dato, a 10 minuti di distanza, un identico risultato era il sintomo che l’etilometro era malfunzion­ante (la temperatur­a esterna quella sera era infatti pari a -2 e l’apparecchi­atura lavora correttame­nte fino agli zero gradi centigradi) e che comunque, per effetto della curva di assorbimen­to dell’alcol nel sistema circolator­io, si era in presenza del picco alcolico che però sarebbe avvenuto molto dopo l’incidente, appunto 40 minuti.

Il 38enne, insomma, aveva bevuto ma quando è andato fuori strada non era ancora in stato di ebrezza. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 8 mesi e la revoca della patente. Il giudice Leonardo Bianco lo ha invece assolto.

Lo schianto L’incidente era avvenuto nel dicembre del 2017, l’auto si era anche incendiata

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