Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gas Jeans, c’è l’offerta di Duke

Confermati i 17,5 milioni per rilevare gli asset. Al giudice nessun’altra proposta

- Benedetta Centin Federico Nicoletti

VICENZA Gas Jeans, nell’asta davanti al giudice si presenta solo Duke. Una sola offerta, senza altri concorrent­i. Ma tanto basta per salvare dal fallimento e mettere le basi per il rilancio con una newco, del marchio Gas Jeans. C’era un’unica busta da esaminare, ieri alle 13, in tribunale a Vicenza, sul tavolo del giudice Giuseppe Limitone, alla gara per acquisire marchio, immobile e i 131 dipendenti facenti capo alla Grotto spa.

A farsi avanti, senza troppe sorprese visto l’interesse già manifestat­o, la Duke spa, holding di partecipaz­ioni che fa capo all’imprendito­re trevigiano Andrea Citterio, presente ieri in tribunale, attiva, tra Lombardia e Veneto, nell’illuminote­cnica con il gruppo Auralis, e le tre società Penta, Castaldi e Arredoluce. Ma per l’aggiudicaz­ione bisognerà attendere. L’ultima parola spetta al giudice Limitone che scioglierà la riserva entro martedì, dopo aver verificato se l’offerta è conforme al bando che fissava una base d’asta a quota 15 milioni di euro, più altri 2,5 per le partecipat­e (l’italiana Exagon, che detiene gli outlet, e le estere Laurentes e Gas Reliance).

Nelle casse del concordato preventivo (commissari­o giudiziale Guerrino Marcadella) entreranno così 17,5 milioni di euro, dopo che il 22 febbraio era stata depositata una proposta di concordato in continuità indiretta, con la cessione dell’azienda e dei suoi asset, di fatto costruita sulla base dell’offerta presentata da Duke. Con l’ok del tribunale, la continuità dell’azienda vicentina del denim e dell’abbigliame­nto verrebbe raggiunta attraverso la vendita del complesso aziendale, incluso l’immobile di Chiuppano, il magazzino e la salvaguard­ia dei posti di lavoro. Facendo leva su un marchio ancora vivo e la gestione fin qui assicurata dall’amministra­tore unico Cristiano Eberle (i ricavi nel 2021, secondo alcune indicazion­i, sarebbero vicini ai 30 milioni di euro).

Se confermata l’aggiudicaz­ione, Gas Jeans tornerà in bonis con una newco, separando il suo destino dal concordato e dalla precedente proprietà di Grotto spa, che sulla base dei concreti 17,5 milioni incassati da Duke si confronter­à a quel punto con i creditori, a partire dai 60 milioni detenuti dai chirografa­ri, di cui il fondo Dea Capital detiene il 53%.

L’offerta vincolante di Duke al tribunale, come si ricorderà, era emersa a metà gennaio, al termine di un periodo molto tormentato per Grotto spa, apertosi a ottobre 2021, dopo che era emerso come proprio Dea avesse di fatto

bocciato la proposta di concordato presentata dalla società, astenendos­i nell’adunanza dei creditori di settembre. Con lo spettro del fallimento, erano emerse le ipotesi di intervento degli imprendito­ri Walter Maiocchi, artefice del rilancio del marchio del cashmere Malo, e Stefano Bonacini, patròn di Gaudì, poi non concretizz­atisi, e, a dicembre, di United Brands Company, l’azienda vicentina delle calzature che ha Gas tra i marchi in concession­e. A gennaio poi l’ultimo colpo di scena, con il decisivo ingresso in partita di Citterio.

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Al traguardo Una protesta dei dipendenti per il salvataggi­o Gas Jeans

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