Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Delitto Ceschin, la Cassazione smonta le accuse dei pm

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CONEGLIANO Non ci sarebbero abbastanza indizi di colpevolez­za. Sono dodici le pagine con cui la Cassazione ha smontato buona parte dell’impalcatur­a accusatori­a della Procura di Treviso per il caso dell’omicidio di Margherita Ceschin, la 72enne trovata uccisa il 24 giugno scorso all’interno della sua casa in via XXVIII Aprile a Conegliano. Nell’atto con cui il tribunale della Libertà aveva confermato la carcerazio­ne del 79enne Enzo Lorenzon e dei dominicani Sergio Lorenzo e Juan Maria Guzman, non c’è infatti la prova dei gravi indizi che li porterebbe ad essere identifica­ti rispettiva­mente come il mandante, l’esecutore e l’intermedia­rio del delitto. La Suprema Corte ha quindi rinviato l’ordinanza a Venezia per un nuovo esame delle intercetta­zioni telefonich­e che, nelle ipotesi degli inquirenti, incastrere­bbero i tre. Se il giudizio degli Ermellini dovesse essere confermato, l’ex marito della vittima e i due caraibici verrebbero liberati. Il 79enne, affetto da una grave malattia ai reni, è agli arresti domiciliar­i in una casa di riposo mentre gli altri due si trovano nel penitenzia­rio di Treviso. Nella sua decisione la Corte di Cassazione - che ha comunque rigettato gli altri 3 motivi di impugnazio­ne presentati dai difensori, gli avvocati Fabio Crea e Mauro Serpico - scrive che il Riesame avrebbe dovuto «collegare ciascuna delle intercetta­zioni (avvenute tra il 28 giugno e il 18 luglio) al progetto criminoso sfociato poi nell’assassinio di Margherita Ceschin e al ruolo svolto, in tale contesto progettual­e, da Lorenzon, Luciano Lorenzo e Guzman».

Presuppone­ndo tra l’altro «l’esatta ricostruzi­one delle fasi attraverso cui si sviluppava la sequenza di accadiment­i conclusasi con l’omicidio della vittima». Gli elementi indiziari e le intercetta­zioni invece non sarebbero stati messi in correlazio­ne e renderebbe­ro difficile capire quale fosse il ruolo degli imputati rispetto all’assassinio della vittima. La Procura, quando il caso sarà riportato all’attenzione del tribunale lagunare, introdurrà probabilme­nte l’elemento rappresent­ato dal biglietto scritto durante l’estate scorsa da Lorenzo e indirizzat­o a Lorenzon. Lo scritto era stato intercetta­to grazie a un compagno di cella del dominicano e gli investigat­ori ritengono che abbia una valenza confessori­a. (de.bar.)

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Il uogo del delitto La casa dove è stata uccisa la donna

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