Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Giardino delle Rose, un mese di visite, laboratori, mostre

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La

rosa Jacques Cartier è stata recuperata nell’orto di una balia di Seren del Grappa che aveva prelevato alcune talee a Varese, la Cécile Brunner, con i piccoli boccioli rosa pallido che sembrano porcellana arriva dal Rio Grande do Sul da veneti emigrati in Brasile alla fine del XIX secolo. Ogni rosa ha una storia nel giardino del Museo etnografic­o delle Dolomiti a Seravella Cesiomaggi­ore. E’ un luogo speciale con tante varietà di rose antiche, raccolte a partire dal 1997 nel territorio della prov i nci a di Bel l uno. Nato da un’idea di Daniela Perco, il giardino è stato realizzato attraverso un difficile lavoro di riproduzio­ne di rose antiche che esistevano nei giardini di case contadine, ville, canoniche. Proprio alle rose è dedicato l’evento «Il Giardino delle Rose», da martedì al 9 giugno. Un mese di a ppuntament­i, dalla grande festa delle rose, appuntamen­to tradiziona­le il 26 maggio, alle visite guidate al giardino e molti laboratori e conferenze. Al mattino del 26, le illustratr­ici botaniche di Seravella terranno una dimostrazi­one di acquerello. Al pomeriggio, laborato r i o di pi a nt umazione di piante amiche delle rose, visite all’apiario didattico, esposizion­e di volumi dedicati alle rose in biblioteca. Per i bambini e le bambine, i giochi di una volta nel cortile del museo e un laboratori­o di zucchero fiorito. Per tutto il mese, v i s i te g ui da te , mostre, conferenze. Sabato 18 maggio (ore 18), inaugurazi­one della

Tesoro

Uno scorcio del prezioso giardino delle rose al Museo bellunese mostra «R», tele ricamate di Anna Ceolin, ispirate alle illustrazi­oni botaniche di Redouté. Alle 20.30, conferenza di Daniela Perco su «Santa Rita e il prodigio della rosa». Domenica corso di acquerello botanico dalle 10 alle 18, con Anita Frison, maestra d’arte. In programma anche la visita guidata all’apiario didattico del museo (dalle 15 alle 16), la visita del giardino, alla scoperta degli insetti (dalle 15 alle 16) e il laboratori­o per bambini «Come vede un’ape?». Intorno al Museo Etnografic­o Dolomiti si estende un’area di oltre 4 ettari con boschi prati, campi. E un grande giardino pensile delimitato da un muro, con un piccolo berceau, da cui si spazia con lo sguardo sulla Valbelluna e sulle montagne dolomitich­e. L’originalit­à del giardino delle rose è che nessun rosaio è stato comprato: alcuni c’erano già nella villa, altri provengono da diverse località del Bellunese, ad esempio la rosa Kazanlik, coltivata in Ungheria e Turchia, è stata trovata a Lasta di Livinallon­go, altri roseti arrivano da storie di emigrazion­e.

Tutte le iniziative sono a cura dell’associazio­ne Isoipse e del Museo etnografic­o, che durante la festa delle rose sarà aperto per visite guidate con il gruppo folk di Cesiomaggi­ore. www. seravella@isoipse.it

Le storie La rosa Cartier è stata recuperata da Varese, la Cécile Brunner dal Brasile

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