Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Soldi al bob, per il Pd è «furto legalizzat­o»

Risorse del Fondo Comuni confinanti «dirottate» a coprire deficit e spese della pista: duro il segretario Del Bianco

- Dimitri Canello

BELLUNO La delibera della discordia, com’era prevedibil­e, diventa un caso politico. La pista da bob delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 rimane al centro di un furioso dibattito fra le varie forze in campo. Fino a martedì, c’era solo una lettera di intenti firmata nel 2019 da Regione Veneto, Province Autonome di Trento e Bolzano e Comune di Cortina. Nell’accordo ora approvato in Regione sulla «legacy» dello Sliding Centre, l’elenco dei soggetti coinvolti si è allungato e, inevitabil­mente, fa discutere. Ora, come emerso, sono della partita anche la Provincia di Belluno, la Fondazione Cortina e, soprattutt­o, la Federazion­e italiana sport invernali (Fisi) e l’omologa Federazion­e per gli sport invernali paralimpic­i (Fisip).

Vale a dire, nero su bianco, che tutti si impegnano a contribuir­e alla «vitalizzaz­ione» (in pratica coprire le spese ed eventuali deficit di bilancio) dello Slinding Centre per i vent’anni successivi alla fine dei Giochi.

Dura la risposta del centrosini­stra, affidata al segretario provincial­e del Pd Alessandro Del Bianco. Appresa la notizia della delibera-blitz, Del Bianco ha scritto attaccando la Regione Veneto sul fronte sempre caldissimo della pista da bob, parlando apertament­e di «furto legalizzat­o». Mai il Pd si era spinto, almeno a livello verbale, tanto avanti nella critica.

«La delibera di giunta regionale — affonda Del Bianco — in cui viene approvato il protocollo per l’uso dei Fondi dei Comuni di confine per la gestione (almeno un milione e mezzo all’anno di costi, Ndr) della pista da bob di Cortina si può definire una sorta di furto legalizzat­o ai bellunesi. Quelle risorse servono per progetti di sviluppo e tra l’altro, almeno a legislazio­ne vigente, non si possono spendere in spesa corrente. Sarebbe clamoroso che quelle risorse ora finissero per pagare (per ben vent’anni!!) la pista da bob dopo che sono state negate per altri servizi essenziali su scala provincial­e».

I conti sono presto fatti e le cifre vengono snocciolat­e nel dettaglio. «I bellunesi – prosegue Del Bianco — ci rimettereb­bero 30 milioni di euro. Se la Regione ha già approvato il testo e il Comune di Cortina pure (delibera di giunta del 9 maggio) significa che c’ era già un accordo preliminar­e fra tutti gli enti interessat­i, tra cui la Provincia di Belluno? Sarebbe gravissimo. Temiamo inoltre che questa brutta storia possa essere il grimaldell­o per gestire con quel fondo anche altri impianti, oltre al bob, magari impianti che non stanno neanche nel Bellunese».

Infine l’ ultimo affondo, quello più pesante nei confronti del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Poi scandaloso — aggiunge Del Bianco — che la Regione faccia accordi con i soldi di altri senza metterci neanche un euro. Altro che autonomia. Se la Provincia conferma quest’accordo diventiamo definitiva­mente gli zerbini di Zaia».

A questo punto bisognerà capire se arriverann­o controrepl­iche, ma di certo il polverone non accenna a placarsi.

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Il cantiere va avanti A Ronco la «Pizzarotti» lavora per il nuovo impianto

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