Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Actv, sei milioni di passeggeri in più Il Comune cancella il tram a San Basilio
Anno record, l’azienda torna in attivo. Boraso: nuovi terminal solo con un piano dei flussi
I veneziani (lamentosi) questa volta ci hanno visto giusto quando chiedevano più spazio sulle calli e sui vaporetti. Perché i numeri dei passeggeri di Actv sono da record: non è bastato il primato dello scorso anno con ricavi in aumento di cinque milioni di euro. Nel 2015 le cose sono andate ancor meglio per l’azienda che rispetto all’anno precedente sta facendo segnare tra i sei e sette milioni di passeggeri in più con ricavi aggiuntivi che superano i dieci milioni. Metà di questi andranno al Comune così come prevede l’ultima delibera, approvata dal commissario, che ha ritoccato le tariffe e aumentato la quota parte per l’amministrazione, l’altra rimarrà in azienda, portando Actv finalmente in utile nonostante i tagli continui dei trasferimenti regionali sul trasporto pubblico e in particolare a Venezia.
Del resto già l’indagine condotta da Ca’ Foscari sugli spostamenti e le «bippate» aveva fatto presagire stagioni d’oro per il turismo. Dati alla mano tra agosto 2013 e luglio 2014 sono stati validati 50 milioni tra abbonamenti, biglietti con Imob e titoli di viaggiatori turistici, con delle stime di aumento annui superiori al 3 per cento. Solo l’anno scorso tre milioni di visitatori hanno percorso il Canal Grande su un vaporetto e agli imbarcaderi di San Marco ci sono stati 3,9 milioni di «bippate» turistiche pari al 61 per cento del totale. «Servono nuovi terminal di accesso alla città», disse allora Jan Van der Borg, uno dei ricercatori. Il rapporto prendeva in considerazione quattro possibilità: rafforzare il Tronchetto, creare hub a San Giobbe, a San Basilio e prima il ponte della Liberta.
E’ di ieri però il «freno» dell’amministrazione fucsia su San Basilio. L’assessore ai Trasporti Renato Boraso infatti ha ufficialmente messo nero su bianco la posizione del sindaco e della giunta rispondendo a un’interrogazione del consigliere della Lista Casson Nicola Pellicani sulla possibilità di prolungamento del tram a San Basilio. «Implica un indebitamento ulteriore di Pmv che oggi non è possibile, prima di iniziare nuove “avventure” vanno stabilizzate le novità», scrive Boraso elencando una serie di
Pellicani Non c’è nessuna proposta per ridurre il traffico a Venezia
criticità che rendono l’opzione complicata. Dai costi del progetto (»Riduttivi i 27 milioni, non comprendono nè il terminal necessario né le opere al contorno. Poi c’è il problema delle vetture: ne sono previste tre, per collegamenti ogni venti minuti che non permettono le coincidenze, se dobbiamo portarle ogni dieci minuti servono altre tre vetture e quindi 10 milioni in più»), ai problemi di sostenibilità («Rischieremmo di avere troppi tram sul ponte della Libertà»), fino all’aumento dei costi di esercizio («Il tram costa il doppio di un bus, per andare in parità dei costi di esercizio dovremmo eliminare Se ne parla da almeno dieci anni ma nulla è stato fatto.
«Penso soprattutto a San Basilio e a San Giobbe da dove potrebbe partire una circolare nord con vaporetti che possano servire le isole, l’Arsenale e San Marco. Le stime parlano di una riduzione del 40 per cento di passeggeri in Canal Grande se si intervenisse in questo modo. Ma è chiaro che serve anche la collaborazione delle Ferrovie per un progetto integrato con il Comune con tapis roulant, informazioni, e nuovi collegamenti».
Così Actv sgraverebbe il Canal Grande.
«Anche con il nuovo orario noi garantiamo 15 barche all’ora per senso di marcia e nonostante questo i mezzi Actv rappresentano il 17 per cento del traffi- due autobus con le conseguenze immaginabili per l’utenza»).
Insomma il tram a San Basilio per l’assessore ai Trasporti può essere un’ottima idea ma solo se inserita in un progetto strutturato di gestione dei flussi di ingresso in città che implichi scelte pesanti e strategiche. «A una proposta concreta risponde con un semplice “no”, Boraso dimentica di essere al governo della città e non più all’opposizione. Non c’è nessuna proposta alternativa per la riduzione del traffico e l’aumento dell’uso dei mezzi pubblici», dice Pellicani. co. Forse bisognerebbe guardare altrove...».
Cosa dovrebbe fare Avm nei prossimi anni?
«Puntare a gambe levate su accordi con le altre società esistenti, penso ad Atvo e Aps, creando collegamenti di area metropolitana. Non è una questione solo di trasporto pubblico, ma di mobilità, parcheggi, ztl e ztl bus ad esempio. Proprio su questo il Comune potrebbe rivedere le tariffe, e prevedere un arrivo decentrato per i lancioni che trasportano i turisti che scelgono l’hub di Punta Sabbioni. Perché non li portiamo all’Arsenale trasformando tutta l’area in un grande museo, con mestieri antichi e innovazione?» ( f.b.)