Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Actv, sei milioni di passeggeri in più Il Comune cancella il tram a San Basilio

Anno record, l’azienda torna in attivo. Boraso: nuovi terminal solo con un piano dei flussi

- VENEZIA Francesco Bottazzo

I veneziani (lamentosi) questa volta ci hanno visto giusto quando chiedevano più spazio sulle calli e sui vaporetti. Perché i numeri dei passeggeri di Actv sono da record: non è bastato il primato dello scorso anno con ricavi in aumento di cinque milioni di euro. Nel 2015 le cose sono andate ancor meglio per l’azienda che rispetto all’anno precedente sta facendo segnare tra i sei e sette milioni di passeggeri in più con ricavi aggiuntivi che superano i dieci milioni. Metà di questi andranno al Comune così come prevede l’ultima delibera, approvata dal commissari­o, che ha ritoccato le tariffe e aumentato la quota parte per l’amministra­zione, l’altra rimarrà in azienda, portando Actv finalmente in utile nonostante i tagli continui dei trasferime­nti regionali sul trasporto pubblico e in particolar­e a Venezia.

Del resto già l’indagine condotta da Ca’ Foscari sugli spostament­i e le «bippate» aveva fatto presagire stagioni d’oro per il turismo. Dati alla mano tra agosto 2013 e luglio 2014 sono stati validati 50 milioni tra abbonament­i, biglietti con Imob e titoli di viaggiator­i turistici, con delle stime di aumento annui superiori al 3 per cento. Solo l’anno scorso tre milioni di visitatori hanno percorso il Canal Grande su un vaporetto e agli imbarcader­i di San Marco ci sono stati 3,9 milioni di «bippate» turistiche pari al 61 per cento del totale. «Servono nuovi terminal di accesso alla città», disse allora Jan Van der Borg, uno dei ricercator­i. Il rapporto prendeva in consideraz­ione quattro possibilit­à: rafforzare il Tronchetto, creare hub a San Giobbe, a San Basilio e prima il ponte della Liberta.

E’ di ieri però il «freno» dell’amministra­zione fucsia su San Basilio. L’assessore ai Trasporti Renato Boraso infatti ha ufficialme­nte messo nero su bianco la posizione del sindaco e della giunta rispondend­o a un’interrogaz­ione del consiglier­e della Lista Casson Nicola Pellicani sulla possibilit­à di prolungame­nto del tram a San Basilio. «Implica un indebitame­nto ulteriore di Pmv che oggi non è possibile, prima di iniziare nuove “avventure” vanno stabilizza­te le novità», scrive Boraso elencando una serie di

 Pellicani Non c’è nessuna proposta per ridurre il traffico a Venezia

criticità che rendono l’opzione complicata. Dai costi del progetto (»Riduttivi i 27 milioni, non comprendon­o nè il terminal necessario né le opere al contorno. Poi c’è il problema delle vetture: ne sono previste tre, per collegamen­ti ogni venti minuti che non permettono le coincidenz­e, se dobbiamo portarle ogni dieci minuti servono altre tre vetture e quindi 10 milioni in più»), ai problemi di sostenibil­ità («Rischierem­mo di avere troppi tram sul ponte della Libertà»), fino all’aumento dei costi di esercizio («Il tram costa il doppio di un bus, per andare in parità dei costi di esercizio dovremmo eliminare Se ne parla da almeno dieci anni ma nulla è stato fatto.

«Penso soprattutt­o a San Basilio e a San Giobbe da dove potrebbe partire una circolare nord con vaporetti che possano servire le isole, l’Arsenale e San Marco. Le stime parlano di una riduzione del 40 per cento di passeggeri in Canal Grande se si intervenis­se in questo modo. Ma è chiaro che serve anche la collaboraz­ione delle Ferrovie per un progetto integrato con il Comune con tapis roulant, informazio­ni, e nuovi collegamen­ti».

Così Actv sgraverebb­e il Canal Grande.

«Anche con il nuovo orario noi garantiamo 15 barche all’ora per senso di marcia e nonostante questo i mezzi Actv rappresent­ano il 17 per cento del traffi- due autobus con le conseguenz­e immaginabi­li per l’utenza»).

Insomma il tram a San Basilio per l’assessore ai Trasporti può essere un’ottima idea ma solo se inserita in un progetto strutturat­o di gestione dei flussi di ingresso in città che implichi scelte pesanti e strategich­e. «A una proposta concreta risponde con un semplice “no”, Boraso dimentica di essere al governo della città e non più all’opposizion­e. Non c’è nessuna proposta alternativ­a per la riduzione del traffico e l’aumento dell’uso dei mezzi pubblici», dice Pellicani. co. Forse bisognereb­be guardare altrove...».

Cosa dovrebbe fare Avm nei prossimi anni?

«Puntare a gambe levate su accordi con le altre società esistenti, penso ad Atvo e Aps, creando collegamen­ti di area metropolit­ana. Non è una questione solo di trasporto pubblico, ma di mobilità, parcheggi, ztl e ztl bus ad esempio. Proprio su questo il Comune potrebbe rivedere le tariffe, e prevedere un arrivo decentrato per i lancioni che trasportan­o i turisti che scelgono l’hub di Punta Sabbioni. Perché non li portiamo all’Arsenale trasforman­do tutta l’area in un grande museo, con mestieri antichi e innovazion­e?» ( f.b.)

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Solo l’anno scorso tre milioni di visitatori hanno percorso il Canal Grande su un vaporetto e agli imbarcader­i di San Marco ci sono stati 3,9 milioni di «bippate»...
In coda Turisti in coda per poter salire su un vaporetto alla stazione di Santa Lucia Solo l’anno scorso tre milioni di visitatori hanno percorso il Canal Grande su un vaporetto e agli imbarcader­i di San Marco ci sono stati 3,9 milioni di «bippate»...

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