Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La giornata nera del lavoro Due morti stritolati in poche ore
Nel Veronese un imprenditore schiacciato dai camion. Nel Vicentino vittima un operaio
Rolando Campostrini, imprenditore di 61 anni, era di Sant’Anna d’Alfaedo, nel Veronese. La sorella Ivana gestisce una trattoria
Due morti in poche ore sul lavoro. Mattinata nera ieri in Veneto. Nel Vicentino, un operaio è stato travolto dai pannelli di legno ed è morto a 31 anni in cantiere. Nel Veronese, un imprenditore è rimasto schiacciato tra due furgoni: l’ha trovato la moglie. Due incidenti, avvenuti nel giro di circa due ore, che riportano al centro dell’attenzione la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Su entrambi i casi, la magistratura ha già aperto inchieste penali per chiarire eventuali responsabilità.
Il primo dramma si è consumato verso le nove del mattino in via Anti alla periferia di Vicenza in un cantiere privato dove la ditta Sm Costruzioni di Zimella, nel Veronese sta realizzando un’abitazione. Zoran Debeljak, muratore bosniaco di 31 anni residente a Cologna Veneta con la famiglia, è stato colpito al petto da alcune tavole in legno, del tipo usato nelle armature edili, che erano state messe in un contenitore metallico e sollevate con la gru per essere portate sopra il solaio. Pare che il contenitore si sia inclinato, facendo cadere le assi – almeno quattro quintali – da un’altezza di circa due metri e mezzo. L’operaio ne è stato investito ed è rimasto sotto, stretto fra le tavole e un muro. Inutile il tentativo del personale medico: trasportato direttamente in sala operatoria nel reparto Rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, è morto poco dopo.
Due ore e mezza dopo - erano circa le 11.30 - è morto invece Rolando Campostrini, imprenditore di 61 anni di Sant’Anna d’Alfaedo, nel Veronese, titolare di un’azienda di demolizione e manutenzione stradale in località Ronconi». Era stato lui stesso, a chiamare la moglie Carla al cellulare in cerca di aiuto. «Sono nel deposito, c’è stato un incidente, vieni» le sue ultime parole. La donna si è precipitata al piazzale, ma quando è arrivata ha trovato il marito ormai privo di vita, schiacciato tra un camion e una spargisale sistemati sotto il deposito dell’azienda. Inutili i Il tendone dove è morto Rolando Campostrini tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari di Verona Emergenza atterrati sul posto con l’elicottero. Secondo i primi accertamenti effettuati dai tecnici dello Spisal di Valeggio, l’imprenditore sarebbe rimasto stritolato tra le fiancate dei due mezzi da lavoro. Pare che Campostrini stesse sistemando il camion in retromarcia a fianco della spargisale e non è escluso che sia stato tradito da uno «scivolamento» all’indietro dello stesso camion che lo ha spinto contro la fiancata dell’altro mezzo. Nessun testimone che possa spiegare cosa sia realmente accaduto.
Tutti, in paese, conoscevano Rolando e la notizia della sua morte ha scosso l’intera comunità. «Ma come si fa a morire così? Come si fa?», ripeteva la sorella. «Ho perso il marito, il papà, un nipote e adesso anche il fratello. Ma come si fa?». Commossa, ha ricordato la passione con cui il fratello aveva portato avanti l’azienda di famiglia ereditata dal padre: «Lavoro, lavoro e ancora lavoro. La sua unica passione: lui anche la domenica era sulle ruspe a lavorare. Entusiasta e felice, di un’energia contagiosa».