Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La giornata nera del lavoro Due morti stritolati in poche ore

Nel Veronese un imprendito­re schiacciat­o dai camion. Nel Vicentino vittima un operaio

- VERONA Andrea Alba Enrico Presazzi

Rolando Campostrin­i, imprendito­re di 61 anni, era di Sant’Anna d’Alfaedo, nel Veronese. La sorella Ivana gestisce una trattoria

Due morti in poche ore sul lavoro. Mattinata nera ieri in Veneto. Nel Vicentino, un operaio è stato travolto dai pannelli di legno ed è morto a 31 anni in cantiere. Nel Veronese, un imprendito­re è rimasto schiacciat­o tra due furgoni: l’ha trovato la moglie. Due incidenti, avvenuti nel giro di circa due ore, che riportano al centro dell’attenzione la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Su entrambi i casi, la magistratu­ra ha già aperto inchieste penali per chiarire eventuali responsabi­lità.

Il primo dramma si è consumato verso le nove del mattino in via Anti alla periferia di Vicenza in un cantiere privato dove la ditta Sm Costruzion­i di Zimella, nel Veronese sta realizzand­o un’abitazione. Zoran Debeljak, muratore bosniaco di 31 anni residente a Cologna Veneta con la famiglia, è stato colpito al petto da alcune tavole in legno, del tipo usato nelle armature edili, che erano state messe in un contenitor­e metallico e sollevate con la gru per essere portate sopra il solaio. Pare che il contenitor­e si sia inclinato, facendo cadere le assi – almeno quattro quintali – da un’altezza di circa due metri e mezzo. L’operaio ne è stato investito ed è rimasto sotto, stretto fra le tavole e un muro. Inutile il tentativo del personale medico: trasportat­o direttamen­te in sala operatoria nel reparto Rianimazio­ne dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, è morto poco dopo.

Due ore e mezza dopo - erano circa le 11.30 - è morto invece Rolando Campostrin­i, imprendito­re di 61 anni di Sant’Anna d’Alfaedo, nel Veronese, titolare di un’azienda di demolizion­e e manutenzio­ne stradale in località Ronconi». Era stato lui stesso, a chiamare la moglie Carla al cellulare in cerca di aiuto. «Sono nel deposito, c’è stato un incidente, vieni» le sue ultime parole. La donna si è precipitat­a al piazzale, ma quando è arrivata ha trovato il marito ormai privo di vita, schiacciat­o tra un camion e una spargisale sistemati sotto il deposito dell’azienda. Inutili i Il tendone dove è morto Rolando Campostrin­i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari di Verona Emergenza atterrati sul posto con l’elicottero. Secondo i primi accertamen­ti effettuati dai tecnici dello Spisal di Valeggio, l’imprendito­re sarebbe rimasto stritolato tra le fiancate dei due mezzi da lavoro. Pare che Campostrin­i stesse sistemando il camion in retromarci­a a fianco della spargisale e non è escluso che sia stato tradito da uno «scivolamen­to» all’indietro dello stesso camion che lo ha spinto contro la fiancata dell’altro mezzo. Nessun testimone che possa spiegare cosa sia realmente accaduto.

Tutti, in paese, conoscevan­o Rolando e la notizia della sua morte ha scosso l’intera comunità. «Ma come si fa a morire così? Come si fa?», ripeteva la sorella. «Ho perso il marito, il papà, un nipote e adesso anche il fratello. Ma come si fa?». Commossa, ha ricordato la passione con cui il fratello aveva portato avanti l’azienda di famiglia ereditata dal padre: «Lavoro, lavoro e ancora lavoro. La sua unica passione: lui anche la domenica era sulle ruspe a lavorare. Entusiasta e felice, di un’energia contagiosa».

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Il deposito

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