Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ossa vicino al casale in Maremma riaprono il caso della prof scomparsa «Forse sono i resti di Francesca»

- VALDAGNO (VICENZA)

«La notizia del ritrovamen­to di un cadavere nel Grossetano mi ha riacceso la speranza: potrebbe essere Francesca, quel corpo a cui mia mamma non è riuscito a dare sepoltura». È scosso ma anche fiducioso Alessandro Benetti, il fratello della bella insegnante di Valdagno scomparsa dalla sua villa di Potassa, in Maremma, il 4 novembre 2013. Uccisa, questa è l’accusa, dal custode Antonino Bilella, a processo per omicidio volontario e occultamen­to di cadavere.

Più che un cadavere, quanto rinvenuto giovedì sera dai carabinier­i vicino ad una zona boschiva di pertinenza di un casolare in località Marsiliana di Massa Marittima corrispond­erebbe alle ossa di una persona adulta. Ossa abbandonat­e da qualche anno, senza più fibra, emerse dopo alcune segnalazio­ni:

Francesca Benetti era un’ex insegnante di educazione fisica. Originaria di Valdagno, la 55enne fu vista per l’ultima volta viva il 4 novembre 2013 nella sua casa di Bagni di Gavorrano (Grosseto) erano sotto una fitta vegetazion­e, forse riportate alla luce dal passaggio di un animale. I militari, che hanno lavorato fino all’alba, hanno dedotto che si tratti di una donna dai brandelli di capi di vestiario femminile repertati tra i rovi che nascondeva­no i resti umani. Sono quelli della vicentina Francesca Benetti? Solo la scienza potrà rispondere: le ossa saranno analizzate nelle prossime ore per comparare il Dna con quello della 55enne. Il pm Alessandro Leopizzi è molto cauto: «Non constano validi motivi per ricollegar­e la vicenda alla scomparsa di Francesca Benetti». Stando ad indiscrezi­oni sembra che la pista seguita dagli inquirenti sia quella di una donna uccisa non in provincia di Grosseto. Per lo più si tratterebb­e di ossa minute, che farebbero pensare ad un’anziana. Il fratello Alessandro, insegnante di Valdagno, aspetta solo una telefonata. «Se mi dovessero chiamare per il riconoscim­ento o anche per il minimo dubbio - fa sapere salterò subito in auto. Al momento i carabinier­i non si sono sbilanciat­i, ma la notizia del ritrovamen­to mi ha toccato molto; ora non mi rimane che attendere l’esito delle analisi: io I carabinier­i ispezionan­o il luogo dove sono state trovate le ossa. Il pm è cauto sul collegamen­to con il caso di Francesca Benetti ci spero che si tratti di Francesca». Il parente ha saputo del ritrovamen­to da Internet. «Cerco sempre notizie su mia sorella, è consuetudi­ne - spiega - e questa mi ha riacceso la speranza di poter avere il suo corpo. Non mi sono ancora dato per vinto, prima o poi dovrà saltare fuori, non smetterò mai di sperare». La mamma di Francesca aveva anche scritto in carcere ad Antonino Billela pregandolo di poter sapere dove si trovava il corpo di sua figlia. Eppure, anche in punto di morte, non era stata accontenta­ta. «Mamma non è riuscita a dare sepoltura a Francesca, se la trovassi la porterei finalmente da lei», aggiunge Benetti.

Che la 55enne sia morta, purtroppo, lo dicono le numerose macchie di sangue rinvenute dai Ris. «Sapere che quelle sono le ossa di Francesca per il fratello significhe­rebbe chiudere il cerchio - commenta l’avvocato Agron Xhanaj -. Lo stato in cui sono state trovate le ossa e il luogo portano ad ipotizzare che possa essere lei, anche perché non ci sono denunce di scomparsa in quell’area, ma aspettiamo le analisi».

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Sopralluog­o
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