Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Sparò ai ladri, Mattarella lo grazia Il tabaccaio Birolo «Gesto che aiuta»
Uno sconto di due anni, una «grazia parziale» firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che apre le porte del carcere a Antonio Monella, l’impresario di Arzago d’Adda (Bergamo) che nel 2006 imbracciò il fucile contro un ladro e gli sparò, uccidendolo. Monella era stato condannato in via definitiva per omicidio volontario a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione con sentenza della Corte di Assise di Appello di Brescia del 29 giugno 2012, confermata il 25 febbraio 2014. E i commenti all’atto di Mattarella seguono veloci. «Da parte del Quirinale è un bel gesto che aiuta a superare le tensioni di questi mesi ma non basta», ha detto il Governatore Luca Zaia. «Bisogna andare subito in parlamento - ha aggiunto per realizzare una nuova legge che riveda le norme sulla legittima difesa e sul suo eccesso, si occupi dell’inasprimento delle pene e la certezza della loro espiazione». Un tema caldo per il Veneto, dopo le polemiche per la condanna a 5 anni e 4 mesi a Ermes Mattielli, rigattiere di Arsiero che sparò a due ladri, ferendoli, e morto la scorsa settimana per un infarto, a nemmeno un mese della sentenza. «Mi auguro che il Presidente abbia voluto correggere qualcosa che non è stato fatto nel migliore dei modi», è la voce di Franco Birolo (foto), il tabaccaio di Civè a processo per aver ucciso, nell’aprile 2012, un ladro che stava rubando nella sua tabaccheria. Per lui la procura di Padova ha chiesto l’assoluzione. «Spero che tutto serva a contribuire e a cambiare qualcosa. La cosa più importante è evitare che chi ruba venga scarcerato, a quel punto, con la pena certa - ha detto -non servirebbe la legittima difesa»