Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Seno e un avvocato alla guida di Avm Brugnaro: rivoluzione della mobilità
Pettinelli nominato presidente, le fucsia Zabotti e Faoro in cda, assieme a Picco e di Paolo. Il sindaco vuole un piano metropolitano: primo esperimento a Natale
Un avvocato mestrino, Paolo Pettinelli, alla guida di Avm e nel consiglio di amministrazione arrivano le fucsia Giovanna Zabotti e Maria Valentina Faoro, dallo Studium Generale Marcianum il professore Alessandro di Paolo e dall’Ordine degli architetti Nicola Picco. Ieri il sindaco ha scelto il cda della holding veneziana della mobilità e come primo atto è arrivata la nomina del direttore: Giovanni Seno, amministratore delegato uscente. «Ho riconfermato un manager capace che mi dà fiducia, oggi c’è la necessità di riorganizzare azienda e servizi», ha detto ieri il sindaco, a margine del consiglio metropolitano, a difesa della scelta di riconfermare Seno, nominato nel 2010 dall’allora sindaco Giorgio Orsoni.
Brugnaro ha dato mandato al nuovo direttore di studiare nuove soluzioni per ripensare i collegamenti del trasporto pubblico su scala metropolitana. «Il nostro obiettivo è la gestione semplificata su area vasta — ha aggiunto —. E’ allo studio un piano nuovo della mobilità, pensate ai mezzi e alle linee come a dei cerchi olimpici, dove i cerchi si incrociano vanno creati interscambi e delle centrali tra sistemi». Actv, in terraferma, gestisce oltre 5.400 corse al giorno di autobus e in centro storico si superano le 2.400 di vaporetti, con questi numeri la metafora dei cerchi che si intersecano non sembrerebbe di facile applicazione.
Ma l’idea è di attuare una rivoluzione nella mobilità pubblica c’è. Probabilmente, prima vanno ripensate le linee, con l’introduzione di rotture di
I cerchi Allo studio un modello a cerchi olimpici: interscambi agli incroci
carico per rendere più efficiente e snellire il servizio, per creare c nuove stazioni simili a quelle di piazzale Cialdini. «È impensabile che non si cambi mezzo o linea su scala metropolitana — ha spiegato Brugnaro - A ogni punto di convergenze vanno creati servizi adeguati con punti ristoro, bagni pubblici dotati di fasciatoi per le mamme e dove la signora anziana con le borse della spesa possa attendere la coincidenza in modo protetto». Ogni stazione dovrà anche avere stazi per le bici e per le moto o scooter in modo da favorire l’uso di più mezzi di trasporto.
È l’idea che sta alla base dell’interscambio di piazzale Cialdini su cui il sindaco ha bloccato ogni intervento di asfaltatura minimale per procedere alla redazione di un progetto complessivo. In questo caso, dovrebbero arrivare fondi europei, il Comune ha partecipato a un bando «Pon Metro» (Programma operativo nazionale città metropolitana) che dovrebbe portare un milione di euro per i lavori in piazzale Cialdini. «Questi servizi di interscambio andranno messi a gara, i finanziamenti andranno reperiti — ha detto — ma l’importante è creare un piano di lavoro definito, poi si pensa ai soldi che servono». Ieri Brugnaro ha smorzato le tante polemiche sui disservizi, veri o presunti, di Actv: «Non drammatizzerei, è stato fatto tanto, si pensi ai nuovi imbarcaderi».
Sul neonato consiglio di amministrazione di Avm, che qualcuno potrebbe criticare perché poco tecnico, sempre il sindaco ha sottolineato che «i cda di qualsiasi azienda non sono organi operativi, alle questioni pratiche lavorano i dirigenti, loro sì esperti». Avm sarà governata da Paolo Pettinelli, avvocato con studio in via Cappuccina («È davvero molto bravo, lo conosco bene e so che è una persona capace», ha detto Brugnaro), al suo fianco ci saranno le candidate della Lista Brugnaro alle comunali Zabotti, imprenditrice del Fondaco e Faoro, di professione commercialista, dal Marcianum c’è il professore di Business Ethics Di Paolo (docente anche all’Università di Padova) e l’architetto Picco, consigliere dell’Ordine degli architetti di Venezia.
Un primo assaggio di come potrebbe essere modificata l’organizzazione dell’automobilistico di Actv arriverà a Natale ma, ha precisato Brugnaro, sarà un «esperimento basico».
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Cda Sono organi operativi, i dirigenti risolvono le questioni pratiche