Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scarcerato il gestore del circo Praga

- MESTRE E.Bir. VENEZIA

Si è presentato al telefono come un dipendente del tribunale: «Suo figlio ha fatto un incidente ed è qui, per liberarlo deve pagare 4.500 euro». Parole che alle orecchie di un’anziana di Mestre, residente in via Longhi, sono risuonate subito sospette. Tanto da spingerla a fare altre domande, alle quali quello che poi si è rivelato un truffatore ha risposto rassicuran­dola: «Se vuole, può contattare il 112 per avere informazio­ni». A quel punto l’ignara donna ha contattato i carabinier­i. Dall’altro lato del telefono, però, ha sentito la stessa voce di prima. Un segno che il truffatore potrebbe aver in qualche modo deviato la chiamata. La signora, impaurita, dopo aver riattaccat­o ha contattato il figlio, ritrovando­si pochi minuti più tardi faccia a faccia con il truffatore sulla porta di casa. Non è rimasto che chiedere aiuto alla vicina, che ha chiamato il 113. L’arrivo di una volante ha messo in fuga l’uomo.

Si tratta di una truffa particolar­mente complessa: il primo caso in Veneto secondo la polizia, che invita le persone anziane a non fidarsi in caso di simili telefonate. La particolar­ità è la possibile manomissio­ne della linea telefonica. In via Longhi una cabina era stata manomessa.

Secondo il gip Massimo Vicinanza non c’erano i presuppost­i per un fermo, necessario solo in caso di pericolo di fuga, e dunque non l’ha convalidat­o. Ma soprattutt­o si è convinto che non ci fossero i presuppost­i per tenere in carcere Matteo Darvin Cristiani, 66enne di origini calabresi, gestore del circo Praga arrestato martedì scorso a Vigonovo nell’ambito di una maxi-inchiesta della procura di Palermo sull’immigrazio­ne clandestin­a e liberato ieri. Cristiani, con l’avvocato Damiano Danesin, ha spiegato di essersi rivolto al funzionari­o della Regione Sicilia al centro dell’inchiesta, ma di averlo fatto per assunzioni reali. (a.zo.)

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