Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Schiavon: «Azioni il valore di recesso non deve scendere sotto i 20 euro»

- TREVISO G.F.

«Abbiamo cercato di essere dialoganti, senza esito. Ora è il momento di diventare combattivi». Giovanni Schiavon, presidente della Associazio­ne azionisti di Veneto Banca, a cui hanno aderito sinora circa 750 soci sempre più preoccupat­i per la perdita di valore dei titoli, ha caricato così gli iscritti ieri a Treviso ad una assemblea, poche ore dopo il resoconto dei nove mesi della popolare e a pochi giorni dalla definizion­e del prezzo di recesso, per chi (in teoria) vorrà lasciare la banca nel passaggio da popolare a spa. «Cifra che ovviamente sarà penalizzan­te. Con un minimo di decenza dai 30,5 euro di oggi non si dovrebbe in alcun modo andare sotto i 20. Temo non sarà così: ci sarebbe la ressa. Ma portare il prezzo vicino ai 10 euro sarebbe inaccettab­ile». Il tema si lega all’approdo in Borsa, la prossima primavera. Nel frattempo l’associazio­ne non rimarrà ferma. Sono almeno due gli aspetti su cui Schiavon intende sviluppare le contromisu­re a carte bollate. La prima riguarda la sospension­e del rimborso azioni per tutelare il capitale degli istituti. La norma, per Schiavon, oltre che in conflitto con il Codice civile, è decisa per regolament­o e dovrebbe soccombere rispetto alle norme di legge. Poi c’è un tema legato al Cda. Visti i risultati di ieri, in sintesi, si dovrebbe dedurre che «nell’assemblea di aprile, quando si preannunci­ò una ripresa della banca entro fine anno, furono date informazio­ni non veritiere. Per me il fatto concretizz­a il reato di false comunicazi­oni sociali».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy