Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
TILT ELETTRICO IL TRAM SI FERMA: E’ LA 151° VOLTA
Venezia, ieri all’ora di pranzo i convogli si sono fermati a singhiozzo tra San Giuliano e piazzale Roma. I mezzi portati a Mestre con il trattore. Bus sostitutivi per mezza giornata
Tram fermo, problemi di energia. E’ il 151° blocco da settembre. Ieri il servizio che collega Mestre e Venezia è andato in tilt tra San Giuliano e piazzale Roma. Anomalia elettrica e scattava il sistema di sicurezza e bloccare tutto.
Il sistema centrale ha registrato un’anomalia improvvisa all’alimentazione elettrica provocando il fermo improvviso del tram tra San Giuliano e piazzale Roma. È di ieri alle 13 lo stop, inizialmente solo tra l’ultima fermata di viale San Marco e il capolinea a Venezia. Due ore più tardi nessun convoglio della linea T1 ha più circolato fino alla fine del servizio: al posto del tram, i bus sostitutivi. «Sono amareggiato — dice l’assessore alla Mobilità Renato Boraso — non si riesce a comprendere dove stia il problema, intanto per ore circolano gli autobus, speriamo che per domattina (oggi, ndr) il guasto sia identificato e risolto». Il cervellone elettronico, che regola il sistema del tram blocca l’erogazione di corrente quanto c’è un segnale di errore, ieri ha registrato una dispersione di elettricità che i tecnici di Actv, nel pomeriggio, non sono riusciti ad individuare. Il disservizio è avvenuto alle centraline numero 4 e 5 che si trovano a San Giuliano e sul ponte della Libertà, tutte le altre hanno continuato a lavorare senza problemi tanto che la linea T2 (Mestre-Marghera) non si è mai fermata e tra Favaro e San Giuliano i convogli avrebbero potuto continuare a circolare.
All’inizio, l’azienda ha organizzato una navetta sostitutiva solo tra viale San Marco e piazzale Roma, contando di risolvere il problema in poco tempo. Quando però è stato chiaro che ci sarebbero volute diverse ore, per limitare i disservizi e i disagi ai passeggeri, costretti a cambiare mezzo subito dopo il ponte della Libertà, ha preferito evitare rotture di carico e riportare tutti i convogli in deposito. I mezzi rimasti bloccati invece in piazzale Roma sono stati trainati dal trattore, fino a dove la corrente era erogata senza problemi. È il 151esimo stop del tram da quando, a settembre, è partito il servizio completo tra la terraferma e Venezia. Tre quarti delle fermate sono causate da fattori esterni, ossia incidenti, auto in panne o parcheggiate tra i binari. Sono tuttavia i problemi, come quello scoppiato ieri, che preoccupano l’amministrazione, anche se potrebbe essere una taratura sbagliata del sistema di controllo. «Il tram deve funzionare al meglio, gli utenti devono avere certezza del suo funzionamento», sottolinea Boraso. La scelta di mettere in strada i bus sostitutivi su tutto il percorso è stata motivata anche dal fatto che ieri sera alle 20 il servizio sarebbe stato comunque interrotto, visto che in questi giorni gli operai stanno sistemando i quattro «tombini» che nascondono gli scavi alla discesa di Santa Chiara dopo il ponte della Libertà realizzati in vista del prolungamento a San Basilio. Dieci giorni fa, a causa della pioggia, il calcestruzzo di uno dei quattro ha ceduto portando Pmv e Comune a decidere di sigillarli tutti con il cemento armato.
Ieri si è riunita anche la commissione di collaudo (tecnicamente, il tram è ancora in prova fino all’autunno) e l’Ati (Associazione temporanea di imprese) che ha chiesto di poterlo allungare di due mesi per completare gli ultimi aggiustamenti necessari al buon funzionamento del sistema.
I disservizi all’alimentazione elettrica, nel 2014, hanno causato molti disagi quando ancora il tram collegava solo Favaro a Marghera. Il problema di ieri fa temere che si apra una nuova stagione di continue, e soprattutto inaspettate, interruzioni al servizio dovuti proprio alla fornitura di energia.
Boraso Sono amareggiato, serve la certezza del servizio Ma non si trova nemmeno la causa