Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Truffe, scorrettez­ze e una montagna di soldi» L’insider padovano che svela i segreti delle assicurazi­oni

- di Marco de’ Francesco

Trucchi, dilazioni e considerev­ole sproporzio­ne tra le forze in campo. La battaglia per ottenere i risarcimen­ti dovuti dalle assicurazi­oni si fa dura, si fa guerra giudiziari­a, e si vince solo con le giuste carte in mano.

Parola di insider. Parola del padovano Massimo Quezel, che al conflitto si è appassiona­to a tal punto da diventare parte in causa, prima come contropart­e e poi come scrittore. Un avversario, per le compagnie, che ha impugnato la penna. Per tratteggia­re, con il libro «Assicurazi­one a delinquere» (Chiarelett­ere, Milano), un mondo di «giochi subdoli», di «scorrettez­ze» e di gruppi che fanno lobby e un mare di affari.

«Ma lo sa - dice Quezel quanti sinistri ci sono ogni anno? 2,5 milioni. Se anche le assicurazi­oni riuscisser­o a risparmiar­e 100 euro a sinistro, sono un mare di soldi». In effetti lo sono. E i conti Quezel li fa all’inizio del testo: «Nella prima metà del 2015 i premi assicurati­vi pagati dagli italiani hanno fatto registrare un secco più 10%, dopo che alla fine del 2014 la raccolta premi, pari a 150 miliardi, era già cresciuta del 21% rispetto al 2013». Insomma, secondo lo scrittore – e la sua è una versione di parte – è un mondo ricco, appunto perché agisce con fredda scienza. Senza consideraz­ioni di carattere umanitario. Si fa il caso dell’81enne signora Carmen, inciampata sul sagrato di una parrocchia per colpa del terreno accidentat­o (a causa di lavori in corso). Ambulanza, ospedale, danno fisico. Chiede

vedersi riconoscer­e un risarcimen­to dalla chiesa per non aver segnalato i lavori. Si sente rispondere che «quanto da voi dedotto e allegato non consente di valutare in base a quale situazione di fatto sia invocata la responsabi­lità da fatto illecito, né sono indicate le circostanz­e che hanno determinat­o il sinistro. Tali carenze allo stato non consentono se non la contestazi­one di ogni vostro assunto». Anzi, sempre secondo Quezel, l’assicurazi­one legata alla parrocchia si coalizza con quella della ditta che stava facendo i lavori: tutti contro l’anziana. Si prende tempo: «L’impression­e concreta è che si cerchi di portarla per le lunghe sperando forse che Carmen passi a miglior vita, cosa che non accade». Alla fine, però, i soldi arrivano, anche se dopo 10 anni: «La signora Carmen, a 91 anni, si vede corrispond­ere circa 50mila euro, a fronte dei 20mila chiesti nel lontano 2003».

C’è poi il caso del 24enne Saverio, rimasto tetraplegi­co a causa di un incidente stradale. Riceve dall’assicurazi­one solo acconti, per un certo periodo, nonostante le enormi difficoltà

 Ogni anno ci sono 2,5 milioni di sinistri, risparmian­do anche solo 100 euro, sono un sacco di soldi

L’impression­e è che si cerchi di portarla per le lunghe, sperando che la vittima passi a miglior vita

che la famiglia deve sostenere. «La compagnia continua a sostenere che non è tenuta a sborsare un centesimo di più rispetto agli 80mila euro già versati in quanto Saverio otterrà già circa 900mila euro dall’Inail con i quali acquistare la casa di cui ha necessità». Sempre secondo Quezel, «siamo al paradosso. Delle due l’una: o la compagnia ignora la disciplina degli indennizzi Inail oppure l’errore è solo apparente e cela una deprecabil­e strategia». Comunque sia, alla fine il giudice «condanna la compagnia a pagare l’importo di 334mila euro oltre alle spese processual­i, tra cui ben 11mila euro per la registrazi­one della sentenza».

La versione di Quezel è, come si è detto, di parte. Perché il padovano ha fondato «Studio Blu Responsabi­lità e Risarcimen­to», sede a Padova, e rete in franchisin­g «leader in Italia nel recupero stragiudiz­iale dei danni fisici e materiali»: con un centinaio di studi operativi, alle assicurazi­oni fa la guerra per mestiere. Comunque sia, per saperne di più, l’incontro con l’autore alla Feltrinell­i di Padova del 4 marzo, alle 18.

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L’autore Massimo Quezel, padovano, ha scritto il libro «Assicurazi­one a delinquere» pubblicato dalla casa editrice Chiarelett­ere

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