Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Emendamenti, proteste, mediazioni Poteri delle Municipalità, ultimo atto
Associazioni e opposizione contro il nuovo regolamento. Oggi Consiglio infuocato
Emendamenti e proteste: 155 quelli presentati ieri per modificare le delibere che «cancellano» le Municipalità, mentre oggi le associazione parteciperanno in massa a Ca’ Farsetti contro un iter che viene definito «antidemocratico con lo scopo di accentrare potere». Sarà un consiglio comunale infuocato quello di questo pomeriggio su cui incombe però la discussione sull’inquinamento da smog che precederà il voto sul nuovo regolamento che riorganizza funzioni e poteri del Comune. Maggioranza da una parte, opposizione, associazioni e Municipalità dall’altra. In mezzo la riorganizzazione dei Municipi svuotati di competenze, portate tutte in capo alla giunta, nel modello fucsia che piace al sindaco Luigi Brugnaro. «Attraverso quelle deleghe le Municipalità hanno sempre interagito con la cittadinanza: a livello culturale con le associazioni e le biblioteche, a livello sociale con assistenza e cura e a livello sportivo con la gestione degli spazi pubblici», precisa l’assemblea delle associazioni veneziane che chiede la partecipazione di massa dei cittadini.
E’ servita qualche mediazione anche all’interno della maggioranza sfociata nella presentazione di quattro emendamenti da parte della giunta che di fatto apre al consiglio comunale che avrà il compito di stabilire i criteri generali su cui sindaco e assessori si dovranno attenere per dare le direttive relative a servizi, attività e funzioni delegate alle Municipalità. «Non fermiamoci però alle delibere in discussione, avviamo una riflessione sul decentramento che deve essere visto all’interno della Città metropolitana», dice Saverio Centenaro di Forza Italia. Su una cosa infatti sono tutti d’accordo, da destra a sinistra: che le Municipalità così come sono state pensate e hanno «funzionato» fino ad oggi non servono. Le differenze cominciano quando si comincia ad affrontare nel merito la riorganizzazione. Il numero degli emendamenti è la diretta conseguenza: 150 arrivano da Partito democratico, Lista Casson e Movimento Cinque Stelle, quattro dalla giunta e uno da Silvana Tosi (già dichiarato incostituzionale) che chiede di erogare i contributi economici solo a cittadini italiani. La riunione di maggioranza prevista oggi prima del consiglio sarà fondamentale per capire se ci saranno almeno in parte alcune convergenze tra le due anime del parlamentino veneziano, anche se sembra quasi certo un muro contro muro con Pd e lista Casson intenti soprattutto a fare ostruzionismo con emendamenti ripetitivi tra di loro. Accanto a questi sarà presentata una mozione che propone di sospendere la riorganizzazione per la creazione di un tavolo tecnico politico che porti a formulare una riforma condivisa. «E’ chiaro che non ci stiamo all’accentramento dei poteri alla giunta e al cancellamento di patrocini e contributi — dice Nicola Pellicani (lista Casson) — i cittadini che hanno eletto i loro rappresentanti nelle Municipalità vanno rispettati» .
I cinque stelle insistono invece sulla distinzione tra controllo della base elettorale con patrocini e concessioni di spazi e vere funzioni che danno risposte ai cittadini. Davide Scano, Elena La Rocca e Sara Visman hanno presentato sedici emendamenti, tra quelli che incidono sul regolamento delle Municipalità (con l’obiettivo di non creare situazioni discriminatorie di servizi e funzioni tra Municipi, prevedere più trasparenza e la consultazione nelle decisioni anche dei presidenti eletti) e quelli sulla gestione di impianti sportivi e l’utilizzo di palestre scolastiche chiedendo maggior coinvolgimento delle associazioni, l’introduzione di un codice etico per individuare i gestori e il taglio dei contributi comunali ai grandi impianti che oggi rappresentano oltre un milione di euro.