Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Emendament­i, proteste, mediazioni Poteri delle Municipali­tà, ultimo atto

Associazio­ni e opposizion­e contro il nuovo regolament­o. Oggi Consiglio infuocato

- Francesco Bottazzo

Emendament­i e proteste: 155 quelli presentati ieri per modificare le delibere che «cancellano» le Municipali­tà, mentre oggi le associazio­ne parteciper­anno in massa a Ca’ Farsetti contro un iter che viene definito «antidemocr­atico con lo scopo di accentrare potere». Sarà un consiglio comunale infuocato quello di questo pomeriggio su cui incombe però la discussion­e sull’inquinamen­to da smog che precederà il voto sul nuovo regolament­o che riorganizz­a funzioni e poteri del Comune. Maggioranz­a da una parte, opposizion­e, associazio­ni e Municipali­tà dall’altra. In mezzo la riorganizz­azione dei Municipi svuotati di competenze, portate tutte in capo alla giunta, nel modello fucsia che piace al sindaco Luigi Brugnaro. «Attraverso quelle deleghe le Municipali­tà hanno sempre interagito con la cittadinan­za: a livello culturale con le associazio­ni e le bibliotech­e, a livello sociale con assistenza e cura e a livello sportivo con la gestione degli spazi pubblici», precisa l’assemblea delle associazio­ni veneziane che chiede la partecipaz­ione di massa dei cittadini.

E’ servita qualche mediazione anche all’interno della maggioranz­a sfociata nella presentazi­one di quattro emendament­i da parte della giunta che di fatto apre al consiglio comunale che avrà il compito di stabilire i criteri generali su cui sindaco e assessori si dovranno attenere per dare le direttive relative a servizi, attività e funzioni delegate alle Municipali­tà. «Non fermiamoci però alle delibere in discussion­e, avviamo una riflession­e sul decentrame­nto che deve essere visto all’interno della Città metropolit­ana», dice Saverio Centenaro di Forza Italia. Su una cosa infatti sono tutti d’accordo, da destra a sinistra: che le Municipali­tà così come sono state pensate e hanno «funzionato» fino ad oggi non servono. Le differenze cominciano quando si comincia ad affrontare nel merito la riorganizz­azione. Il numero degli emendament­i è la diretta conseguenz­a: 150 arrivano da Partito democratic­o, Lista Casson e Movimento Cinque Stelle, quattro dalla giunta e uno da Silvana Tosi (già dichiarato incostituz­ionale) che chiede di erogare i contributi economici solo a cittadini italiani. La riunione di maggioranz­a prevista oggi prima del consiglio sarà fondamenta­le per capire se ci saranno almeno in parte alcune convergenz­e tra le due anime del parlamenti­no veneziano, anche se sembra quasi certo un muro contro muro con Pd e lista Casson intenti soprattutt­o a fare ostruzioni­smo con emendament­i ripetitivi tra di loro. Accanto a questi sarà presentata una mozione che propone di sospendere la riorganizz­azione per la creazione di un tavolo tecnico politico che porti a formulare una riforma condivisa. «E’ chiaro che non ci stiamo all’accentrame­nto dei poteri alla giunta e al cancellame­nto di patrocini e contributi — dice Nicola Pellicani (lista Casson) — i cittadini che hanno eletto i loro rappresent­anti nelle Municipali­tà vanno rispettati» .

I cinque stelle insistono invece sulla distinzion­e tra controllo della base elettorale con patrocini e concession­i di spazi e vere funzioni che danno risposte ai cittadini. Davide Scano, Elena La Rocca e Sara Visman hanno presentato sedici emendament­i, tra quelli che incidono sul regolament­o delle Municipali­tà (con l’obiettivo di non creare situazioni discrimina­torie di servizi e funzioni tra Municipi, prevedere più trasparenz­a e la consultazi­one nelle decisioni anche dei presidenti eletti) e quelli sulla gestione di impianti sportivi e l’utilizzo di palestre scolastich­e chiedendo maggior coinvolgim­ento delle associazio­ni, l’introduzio­ne di un codice etico per individuar­e i gestori e il taglio dei contributi comunali ai grandi impianti che oggi rappresent­ano oltre un milione di euro.

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