Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Spiaggia in gara, vincono gli storici gestori A Bibione la società mista pubblico-privato si assicura la concessione
Spiagge assegnate con bandi ad evidenza pubblica? Lo chiede l’Europa e non si può fare altrimenti. Ma chi per anni ha investito impegno e risorse sul litorale non deve disperare, perché le chance di vedersi riassegnato il tratto di spiaggia, nel rispetto delle nuove regole, non mancano. Lo dimostra quel che è accaduto a Bibione, dove per la prima volta in Veneto (e probabilmente in Italia) l’amministrazione comunale di San Michele al Tagliamento ha deciso di assegnare la gestione di 40 ettari di arenile alla società Bibione Spiaggia Srl mediante una gara, ossia nel pieno rispetto della contestata direttiva europea Bolkestein sulla libera concorrenza.
La società, costituita da un ampio ventaglio di soci, tra i quali Comune, associazioni di categoria, operatori truistici privati, ha ottenuto il punteggio più elevato tra i partecipanti al bando di gara, assicurandosi la concessione ventennale su quanto già gestito dal lontano 1994: cinque degli otto chilometri di arenile di Bibione su cui vi sono 25 mila ombrelloni, circa 50 mila tra lettini e sdraio, 8 isole di servizio con infermiere, nursery, servizi igienici, attività che danno lavoro a circa 200 persone in gran parte di provenienza locale. In attesa dei dettagli sull’assegnazione che verranno resi noti oggi, Comune e operatori turistici cantano vittoria anche se non sono esclusi ricorsi da parte degli altri soggetti che hanno partecipato al bando. Scongiurata dunque, almeno per ora, la possibilità che i due terzi dell’arenile di Bibione finissero in mani ignote con un futuro altrettanto ignoto, sia dal punto di vista dei servizi che occupazionale. Queste d’altronde sono le motivazioni che da sempre sindaci della riviera e i concessionari delle spiagge contestano all’Unione Europea e al Governo che, nel frattempo, ha cercato di mediare prorogando al 2020 le concessioni demaniali in essere. Il tema è rovente ma recentemente la tensione è ritornata a salire perché l’avvocatura generale della Corte di Giustizia Europea deve esprimersi in merito alla proroga del Governo e probabilmente a maggio ci sarà la sentenza definitiva dell’UE con due possibilità: l’accoglimento della proroga oppure l’annullamento e la messa in gara delle concessioni dal 2018, con evidenza pubblica. «Una legge nazionale che disciplini le concessioni balneari è necessaria e dovrà tenere conto di quanto è stato fatto finora da chi ha gestito con impegno le spiagge - chiosa da Roma il deputato jesolano Davide Zoggia - . Solleciterò il governo affinché vengano tutelati gli investimenti fatti dagli attuali gestori». Il caso Bibione, intanto, apre uno spiraglio per i concessionari di spiagge di tutta Italia.
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