Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aldo, Giovanni e Giacomo: il tour per i 25 anni

«The best of» martedì e mercoledì a Treviso, poi toccherà Trieste e il 15-16 aprile arriverà a Padova. «Vogliamo festeggiar­e i nostri 25 anni proponendo sketch storici e recenti. “Galleria d’arte” è il mio preferito. Siamo grati a Tafazzi»

- Verni

Dal primo quarto di secolo di cabaret, sketch e film assieme è nato lo show «The best of Aldo Giovanni e Giacomo Live 2016». Una produzione imponente e ad alto tasso di risate che, dopo le due date veronesi, sarà portato in scena il 22 e 23 marzo al Palaverde di Treviso (ore 21, info www.azalea.it), il 12 aprile al PalaRubini di Trieste (ore 21, info www.azalea.it) e il 15 e 16 aprile alla Kioene Arena di Padova ( ore 21.30, info www. zedlive. com). Dello show ne abbiamo parlato con Giacomo Poretti, il “Giacomino” del trio completato da Aldo Baglio e Giovanni Storti.

Come è nata l’idea di uno spettacolo “best of” per festeggiar­e questi 25 anni assieme?

«Era un compleanno importante e siccome amiamo stare sul palco ci sembrava la cosa migliore riproporre sketch storici e altri recenti. Poi ci era stato chiesto dal pubblico sui social e abbiamo voluto accontenta­lo».

In Veneto avete sei date nei palazzetti, un numero veramente da rockstar. Se foste dei musicisti chi vorreste essere?

«Mi piacerebbe che fossimo un gruppo innovativo come gli Allman Brothers o i Grateful Dead visto che anche noi improvvisi­amo tanto».

Come mai avete scelto una scenografi­a circense per questo «Best of»?

«Hanno lavorato assieme il regista Arturo Brachetti e la scenografa Eleonora Ponzoni. Questa via di mezzo tra i circo e il luna park è proprio il nostro mondo. La band che suona questo swing sfrenato poi è perfetta».

La regia è stata affidata ancora una volta ad Arturo Brachetti: cosa è capace di dare di più ai vostri spettacoli?

«Non siamo in grado di im-

maginare una scatola ai nostri

sketch. nere A e noi due bastanosed­ie e tre siamo maglie

contenti, dell’essenziali­tà.il nostro Arturoè un teatrocapi­sce costruisce perfettame­nteattorno una questo scatolae ci

bellissima inventatoe giocosa: qualche si cosaè sempredi

adattissim­o».

Quanto è stato difficile

scegliere gli sketch per uno

spettacolo così importante?

«Abbiamo giocato, con tanto di sedicesimi e ottavi di finali. Ai quarti c’erano già di sicuro La montagna ei Neonati, poi le semifinali si sono svolte in totale serenità. Sono rimasti in lista d’attesa due sketch, tra cui quello della macchina, che magari inseriremo quando ci stancherem­o di qualcosa».

Qual è lo sketch che ha più a cuore?

«Premetto che questi li amo tutti. Certo “Galleria d’arte” è la mia preferita, la mia parte di saputello in rapporto ai due deficienti totali, mi fa sempre ridere tantissimo».

Il personaggi­o a cui è più legato quale è?

«Devo la mia carriera artistica a Tafazzi. Da lì è partita la nostra follia e la nostra fama: gli siamo molto grati».

Di mestiere fa ridere il pubblico. Mi chiedevo a lei

chi la facesse ridere?

«Aldo Fabrizi in accoppiata con Totò. Poi De Filippo, assieme a maestri inarrivabi­li come Chapl in Buster Keaton e Stanlio e Ollio. Più recenti Woody Allen, in Italia Carlo Verdone, Antonio Albanese, Massimo Troisi e Teo Teocoli».

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Gruppo Aldo, Goivanni e Giacomo con Silvana Fallisi, che li affianca sul palco
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