Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Addio a Scandola, denunciò i maxi stipendi Cisl

- VERONA

È morto all’ospedale di Negrar, nella notte tra venerdì e sabato, Fausto Scandola, il sindacalis­ta veronese che aveva denunciato lo scandalo dei maxi stipendi alla Cisl ed era stato in seguito espulso dallo stesso sindacato guidato da Anna Maria Furlan. «Un cavaliere errante, un idealista, che ha lottato sempre contro le ingiustizi­e», dice di lui l’amico e segretario della Cisl di Verona Massimo Castellani. Scandola era malato da tempo, le sue condizioni si erano aggravate nell’ultimo mese. Il funerale si terrà domani, alle 15, presso la chiesa di San Pietro in Cariano, in Valpolicel­la, il suo paese. Per anni elettricis­ta nel bunker Nato di Affi, Scandola è stato per gran parte dei suoi 73 anni di vita un perfetto sconosciut­o per chi non frequentav­a il mondo dei sindacati di Verona. L’anno scorso, era improvvisa­mente diventato celebre in tutta Italia per un suo dossier che svelava i compensi dei componenti delle segreterie nazionali del suo sindacato, in alcuni casi fino a 300mila euro. Una bomba. Aveva inviato tutto al segretario Furlan chiedendon­e le dimissioni e parlando di un «sistema immorale», ma la Cisl ha «dimesso» lui: prima un richiamo scritto, poi l’espulsione, il 27 luglio scorso. Ne erano seguite proteste da parte degli iscritti al sindacato e petizioni per il suo reintegro. Scandola ha comunque sempre invitato a restare nel sindacato e dare battaglia dall’interno, come ha ripetuto anche pochi giorni fa in un’intervista alle Iene, che rimarrà ora il suo testamento. (a.c.)

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Fausto Scandola aveva 73 anni

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