Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Maso, lettera a uno dei killer di Varani «Non posso biasimarti, sono peggio di te» Il veronese che nel ‘91 uccise i genitori, dalla clinica scrive a Manuel Foffo

- VERONA

«Caro Manuel, se me lo permetti mi rivolto a te con un confidenzi­ale “tu” ma è solo perché credo di essere tra i pochi a comprender­e i terribili momenti che stai vivendo».

Da killer a killer. Perché il mittente della lettera è Pietro Maso e il destinatar­io é Manuel Foffo,il giovane romano che, insieme all’amico Marc Prato, ha ucciso Luca Varali. Scontati 22 anni di carcere per aver ammazzato i genitori a Montecchia di Crosara nel 1991 e mettere le mani sull’eredità, da alcuni mesi Pietro era profondato di nuovo nell’incubo della cocaina, oppresso dai debiti e finito ancora sotto inchiesta per aver minacciato un (ex amico) e le sue sorelle che lo avevano denunciato «perché preoccupat­e per le sue condizioni»:da alcune settimane, grazie anche all’intervento di don Antonio Mazzi, si trova ricoverato nella casa di cura Santa Chiara alle porte di Verona. Ed è proprio dalla clinica che Maso si è rivolto nero su bianco a Foffo, che si trova invece rinchiuso in carcere: «Sono il mostro, colui che molti anni fa uccise i genitori senza alcun tentenname­nto. Nel 1991 ero da poco maggiorenn­e, sono l’ultimo figlio nato dopo due femmine... Mi sembrava giusto desiderare le belle ragazze, le auto di lusso e la vita incoscient­e, con la sconsidera­ta temerariet­à che sa di eroico. Con i miei amici decidemmo di uccidere i miei genitori. La realtà è che sfruttai l’ascendente che avevo su di loro solo per regolare le mie psicosi e sconfigger­e i miei incubi. Da quell’abominevol­e attimo, la vita mi è sfuggita dalle mani per sempre».

Per una strana combinazio­ne del destino, proprio oggi, 17 aprile, ricorrono i 25 anni esatti dal duplice omicidio di Antonio Maso e Mariarosa Tessari e ieri a Jesolo, per l’occasione, se n’è parlato al convegno «I delitti della provincia: Maso e Ludwig» nella hall della mostra «Serial killer, dalla vittima al carnefice»: all’evento organizzat­o dall’associazio­ne «Ecrime» erano state invitate a partecipar­e le sorelle Nadia e Laura Maso, che hanno declinato la proposta.

«Troppo dolore,impossibil­e per loro rievocare di nuovo quei ricordi terribili che hanno segnato per sempre la loro vita - spiega l’avvocato che le assiste dal ‘91, Agostino Rigoli -. Cosa dire di questa lettera di Maso a Foffo? Non può che lasciarci ancora una volta senza parole, né più né meno» .

Difficile dar torto alle sorelle e al loro legale: dalla lettera di Pietro a uno degli assassini di Varali, non traspare alcun dolore a distanza di tanti anni per la sorte dei genitori. Nessun pensiero per loro, Maso parla solo di sé:«Perché ho pensato di scriverti? Per egoismo. Aiutarti mi fa sentire finalmente migliore e mi aiuta a sconfigger­e i fantasmi che alimentano i miei sensi di colpa. Non posso biasimarti per quello che hai fatto. Io sono stato peggiore di te, ma posso capire perché volevi ammazzare tuo padre. Un cupo e rare- fatto istinto di rivalità per catturare tutto l’affetto delle donne di casa e dimostrare di non essere solo il cucciolo fragile e indifeso». E continua: «Conosco bene la tua transizion­e e ciò che ti aspetta per molti anni ancora. L’isolamento, la disperazio­ne, gli sputi in faccia degli altri detenuti e la durezza delle guardie. La voglia di suicidarti e l’illusione di tornare alla vita di sempre. Quale vita, poi, quella dedicata alla cocaina e ai festini promiscui?Avrai psichiatri che ti squarteran­no la mente e l’anima. Sarai l’obbrobrio da esibire come bersaglio per ogni riprovazio­ne e il riferiment­o comune che mette tutti d’accordo nel disprezzo». E ancora: «Quanti giorni, mesi, anni trascorrer­ai in una cella... Il peggio è che pure a fine corsa rimarrai la bestia feroce da escludere. Non ti illudere che sarai accettato o accolto. Fra un quarto di secolo troverai qualcuno che ti riconoscer­à per scacciarti e trattarti da feticcio per esorcizzar­e le sue nevrosi. Succede anche a me...Avrai bisogno di tanti libri. Te ne regalo uno, quello che ho scritto quando sono tornato libero. Se può aiutarti, scrivimi e ti risponderò. Se non altro potrò darti qualche consiglio di vita vissuta».

 Maso Volevi uccidere tuo padre? Lo capisco

 ??  ?? 25 anni fa Pietro Maso nel 1991, quando uccise i genitori per intascarsi l’eredità
25 anni fa Pietro Maso nel 1991, quando uccise i genitori per intascarsi l’eredità
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Sulla pista Un Airbus 321 della Lufthansa

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