Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«La birra in campo? Mi diano la multa» Ma nel laurea-day i controlli non ci sono Santa Margherita, primo giorno di ordinanza. Il barista: abbiamo perso clienti

- VENEZIA

«Buonasera, sa che è vietato bere alcolici lontano dai locali?» «Il barista me l’ha detto, ma non mi interessa: che vengano a darmi la multa». Venerdì era la sera delle lauree per centinaia di cafoscarin­i e campo Santa Margherita è il cuore dei festeggiam­enti. Ci sono i papiri attaccati alla «scoleta» dei Varoteri e i neodottori li leggono bevendo prosecco dalla bottiglia. Luca è venuto da Brescia a festeggiar­e la laurea di un amico. «Prendersi un drink e passeggiar­e è il bello di Venezia – dice, sorseggian­do un gin lemon – trovarsi a Santa Margherita e bere una cosa con gli amici è una parte della vita universita­ria cittadina. Penso che a colpire i minorenni che si sballano debbano essere le forze dell’ordine con controlli mirati».

Venerdì era la seconda serata dall’entrata in vigore della nuova ordinanza firmata dal sindaco Luigi Brugnaro, nata per fermare il degrado in campo dopo gli episodi di violenza dei mesi scorsi e le proteste di esercenti e residenti. Il sindaco vieta dalle 20 il consumo di alcolici oltre i cinque metri dai locali e la vendita di bibite in contenitor­i di vetro. Le sanzioni spettano alla polizia locale, ma venerdì sera – proprio a causa delle lauree – si è deciso di chiudere un occhio: in cam-

 Passeggio Un drink a passeggio è il bello di Venezia

 Minorenni Per loro servono controlli mirati

In mezzo al campo c’erano i soliti bicchieri abbandonat­i: pochi sapevano dell’ordinanza po non c’erano agenti. I ragazzi bevevano birra in lattina o vino in bottiglia seduti sulle panchine e in molti non sapevano nulla dell’ordinanza. I pozzi erano ricoperti di bicchieri di plastica, nonostante gli appelli degli esercenti. Davide è seduto sui gradini del monumento in mezzo al campo e sorseggia una birra con cinque amici. «A Venezia non c’è un posto dove i giovani possano organizzar­e concerti o eventi - si lamenta - l’escalation di violenza è una conseguenz­a della chiusura di alternativ­e per i ragazzi». Alcuni locali hanno esposto un cartello avvisando che è vietato consumare alcolici da asporto.

«Ho perso due clienti che volevano acquistare una birra da portarsi a casa – dice un barista - forse l’ordinanza poteva essere studiata meglio. Alcuni clienti se ne sono andati perché non avevano voglia di sedersi». C’è anche chi tra i ragazzi apprezza la nuova ordinanza, come Luca, seduto ai tavolini dell’Orange. «Sono d’accordo, non è giusto che i residenti debbano convivere con la sporcizia sulla porta di casa o trincerars­i dietro ai cancelli. Chi vuole bersi una birra con gli amici può farlo benissimo nei locali, dove c’è anche un controllo per i minorenni». È ancora presto, come dicono gli esercenti per vedere gli effetti dell’ordinanza. Prima devono arrivare i controlli e fioccare le multe. Venerdì in campo i ragazzini non c’erano, loro di solito si trovano il sabato sfruttando la domenica a casa da scuola. E mancavano anche gli spacciator­i. Gli esercenti sono convinti che sia merito dei quattro uomini della security ingaggiati dai locali del campo da una decina di giorni. Camminano su e giù armati di sfollagent­e, basta vederli perché tutti si calmino.

Sul pozzo

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