Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rapina la bicicletta a un tredicenne resta in carcere
della squadra mobile dovranno cominciare le loro indagini per cercare di individuare i due responsabili. Le ricerche sono proseguite fino a sera. Per tutto il pomeriggio i mestrini hanno guardato con curiosità quell’elicottero che sorvolava le loro teste, chiedendo in tutte le pagine Facebook mestrine se qualcuno sapesse cosa fosse successo. I motoscafi della polizia hanno più volte percorso il tragitto da quel punto del canal salso alla laguna, ma dell’uomo nessuna traccia.
Probabile, a questo punto, che si sia nascosto tra delle barche ormeggiate per poi riemergere a distanza, lontano da occhi indiscreti. Le ricerche riprenderanno questa mattina.
Ha provato a rapinare la bicicletta a un ragazzino di 13 anni. Il colpo, però, gli è andato male e la polizia l’ha arrestato dopo pochi minuti. Il giudice Andrea Battistuzzi, in virtù della lunga lista di precedenti per cui Anwar Moufadil, 29enne marocchino, era stato già condannato (tra cui anche una violenza sessuale) ha deciso, in attesa del processo per direttissima, di tenerlo in carcere. Moufadil, stando alla ricostruzione dell’accusa, aveva avuto un incidente stradale. Lui, al giudice, aveva raccontato di essere stato investito. Una volta dimesso, però, aveva bisogno di un mezzo di trasporto per raggiungere la stazione dell’autobus. La soluzione più semplice gli si è presentata davanti, quando quel ragazzino è passato in sella alla sua bicicletta nuova. L’uomo l’ha afferrato per un braccio, strattonandolo e infilandogli una mano nella giacca alla ricerca di portafogli e cellulare, e dicendogli di smontare dalla bicicletta. Il ragazzino, però, è riuscito a divincolarsi e a scappare. Il padre, sentito il racconto del figlio, ha denunciato il giovane marocchino alla polizia. Le volanti del commissariato di Chioggia, grazie alla descrizione precisa dell’uomo, sono riuscite a individuarlo e a raggiungerlo in pochi minuti. (d.tam.)