Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cattolica, vince ancora la lista Bedoni «Aumento di capitale, soldi al sicuro»
Netta conferma per gli amministratori uscenti. Soci critici in assemblea su svalutazioni e caso-Bpvi
Il verdetto dell’assemblea dei soci di Cattolica Assicurazioni parla chiaro: vince la continuità. Il consiglio di amministrazione uscente, guidato dal presidente Paolo Bedoni, viene riconfermato con 4014 voti, pari all’80,6%. La lista rivale, guidata dall’avvocato Michele Giangrando, si ferma a 924 voti, il 19,4%, dopo un’intensa e virulenta campagna elettorale che ora potrebbe avere anche qualche strascico giudiziario. «Non è nel nostro Dna essere così litigiosi», ha sospirato a un certo punto l’amministratore delegato Giovanni Battista Mazzucchelli, spiegando che la compagnia darà luogo ad azioni per dei voti (4014 quelli assoluti) conseguita dalla lista del Consiglio di amministrazio ne uscente, guidato da Paolo Bedoni fallimentare», secondo l’avvocato Giangrande.
Mazzucchelli ha risposto punto su punto, partendo dai buoni dati di bilancio (approvato voi con percentuali bulgare). Nel 2015 Cattolica, pur dovendo svalutare partecipazioni bancarie per 114 milioni di euro (di cui 48 riconducibili a Bpvi) ha chiuso con un utile consolidato di 82 milioni di euro. Patrimonio netto in costante crescita e ottimi margini di solvibilità consentono di continuare la politica di remunerazione dei soci, con un dividendo dello 0,35% anche se, di questo, lo 0,15% viene prelevato dal fondo riserva utili che «rimane comunque superiore a 200 milioni», ha assicurato l’ad. Certo, il titolo ha perso molto in Borsa, «ma in linea con l’andamento del mercato e dei principali concorrenti». Mazzucchelli ha poi difeso con forza l’aumento di capitale di Cattolica («una scelta lungimirante») e, quanto alle mancate acquisizioni, ha spiegato che non si è ancora presentata l’occasione giusta. Ma non ci sarebbe nessuna relazione tra quella richiesta di esborso agli azionisti e le successive operazioni con Bpvi, come qualche socio ha ventilato. «Quei soldi sono investiti in titoli di Stato sicuri». Sempre a proposito di Bpvi, «nel 2014 Cattolica non poteva sapere, dalla lettura del prospetto informativo, le reali condizioni finanziarie della banca», si è poi difeso a proposito dalla partecipazione all’aumento di capitale, a 62,5 euro per azione. In ogni caso, ora Cattolica «valuterà ogni azione idonea a risarcire il danno patito, ma solo una volta definiti i nuovi assetti di Bpvi dopo l’aumento di capitale». In quest’ottica, il voto di astensione sull’azione di responsabilità sarebbe stato un atto dovuto, in attesa di avere elementi per una decisione consapevole. Mazzucchelli ha comunque difeso gli accordi di banca-assicurazione, non solo con Bpvi ma anche con la Cassa di Risparmio di San Miniato e con Veneto Banca, che «hanno fruttato utili per oltre 200 milioni di euro». Infine, sull’avvocato Marco Bedoni: «Da dieci anni ha rapporti professionali con la compagnia». «Accuse per i miei familiari? Non le ho sentite», ha glissato il presidente Bedoni.
Altra questione su cui Cattolica sarà chiamata a pronunciarsi presto è una eventuale adesione al fondo Atlantide, costituito per garantire gli aumenti di capitale delle banche in difficoltà, cioè Bpvi e Veneto Banca. «Penso sia un ottimo strumento - ha chiarito Mazzucchelli - ma ad oggi non siamo ancora in grado di dire se e con quale quota parteciperemo». La decisione è attesa a breve: i promotori si aspettano di raccogliere, dal mondo assicurativo, circa un miliardo.
Una questione a margine riguarda la pesante multa da due milioni di euro a Cattolica per pratiche commerciali scorrette. «Le rilevazioni dell’autorità riguardano la nostra attività di recupero crediti - ha chiarito Mazzucchelli - le riteniamo infondate e presenteremo ricorso al Tar».
Toni accesi La percentuale