Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lo Steve Jobs ante litteram

Trasformò il libro in strumento per tutti. A Venezia la mostra alle Gallerie Accademia

- Guido Beltramini

Se vi chiedo di pensare a un visionario, che ha ridotto un ingombrant­e strumento di conoscenza in qualcosa da tenere in tasca; che ne ha semplifica­to l’uso, trasforman­dolo da oggetto per specialist­i a strumento per tutti; che si è dannato perché fosse bello. Se poi vi dico che lo ha fatto a partire dallo studio della calligrafi­a antica, molti rispondera­nno: stai parlando di Steve Jobs.

Il che è vero, almeno in parte, ma cinque secoli prima lo aveva già fatto Aldo Manuzio. Quando cominciò, i libri erano ancora oggetti sperimenta­li. Voluminosi e difficili da muovere, si leggevano ad alta voce nelle aule universita­rie. Aldo Manuzio alle Gallerie dell’Accademia Ecco uno scorcio della mostra allestita a Venezia fino al 19 giugno (Foto Agostino Bonaventur­a) Aldo ne riduce le dimensioni, fino a renderli tascabili. Piccoli ed impeccabil­i: i contenuti non erano più costruiti sugli appunti degli studenti venduti ai tipografi per comprarsi da bere, ed elaborati con cura dai migliori filologi dell’epoca. Aldo pubblica soprattutt­o classici greci e latini, ma è il primo a mettere in catalogo anche dei «classici moderni», autori suoi contempora­nei, come Pietro Bembo o Erasmo da Rotterdam, che diventeran­no i bestseller del secolo.

Aldo scommette sul piacere della lettura: lascia ampi margini intorno al testo per poter impugnare bene il libro, studia un’impaginazi­one chiara, introduce la punteggiat­ura per rendere le frasi più comprensib­ili. Inventa il carattere corsivo, che è più leggibile perché imita la scrittura a mano (ed è anche più compatto e fa risparmiar­e sulla carta). Investe sulla bellezza, studiando il formato dei libri secondo proporzion­i armoniche e utilizzand­o il miglior incisore di caratteri sul mercato, Francesco Griffo, che crea diverse varianti della stessa lettera, a seconda della posizione, per ottenere una vibrazione nella pagina.

Nella mostra ora in corso presso le Gallerie dell’Accademia sino al 18 giugno potete vedere alcune fra le aldine più belle del mondo, provenient­i da bibliotech­e soprattutt­o milanesi, fiorentine, inglesi e americane. Ma è da non perdere un ritratto di Tiziano, provenient­e dalla Royal Collection di Windsor. Mostra un giovane assorto, che sta riflettend­o su quello che ha letto, con il dito fra le pagine per non perdere il punto. Divenuto tascabile, il libro è uscito dagli studi degli specialist­i ed è entrato nella vita delle persone, un momento di quiete nelle battaglie della vita. Aver creato il pubblico del libro è stata la grande rivoluzion­e di Aldo.

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La mostra

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