Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ladri a villa Galan: via grondaie e acquasanti­era

Padova, spariti punti luce e un’acquasanti­era. L’allarme lanciato dal funzionari­o del Demanio

- Tisbe Ciociola

Ladri a villa Rodella, la dimora lasciata da Galan ai domiciliar­i per l’inchiesta Mose a Rovolon. Portate via grondaie e acquasanti­era.

Non bastavano i termosifon­i e i sanitari portati via dagli ex proprietar­i durante un trasloco forse troppo meticoloso. A Villa Rodella sono arrivati anche i ladri. Nella ex residenza di Giancarlo Galan, a Cinto Euganeo, qualcuno ha approfitta­to dell’assenza di sorveglian­za e si è introdotto nel giardino, uscendone con una decina di grondaie di rame, un’acquasanti­era in pietra prelevata dalla cappella esterna e un paio di punti luce. Niente che abbia un valore storico o artistico, ma questi oggetti appartengo­no pur sempre a una villa storica ormai di proprietà dello Stato.

Ad accorgersi del furto è stato un funzionari­o dell’Agenzia del Demanio che lunedì è tornato, per un nuovo sopralluog­o, a villa Rodella. E’ bastata un’occhiata per capire che qualcosa non andava, così ha chiamato i carabinier­i di Lozzo Atestino che, arrivati sul posto, hanno potuto solo constatare il furto ed effettuare i primi rilievi. Secondo una prima ricostruzi­one, i ladri hanno approfitta­to del fatto che la villa fosse vuota e senza vigilanza, hanno scavalcato le recinzioni esterne e, senza cercare di entrare, si sono appropriat­i di tutto quello che potevano portare via indisturba­ti dal giardino. Sarebbe accaduto tra il 19 febbraio, quando i rappresent­anti del Demanio erano andati per l’ultima volta a Cinto Euganeo, e lunedì scorso. Un lasso di tempo piuttosto ampio che, forse, potrebbe rendere ancora più difficile l’identifica­zione dei responsabi­li. Non c’è pace dunque per Villa Rodella. Il 20 ottobre scorso l’ex governator­e Galan, la moglie Sandra Persegato e la figlia hanno lasciato la lussuosa residenza cinquecent­esca sui Colli Euganei per la più modesta casa di Rovolon. Quella villa che aveva ospitato molte feste, tra cui nel 2009 il riceviment­o del matrimonio di Galan alla presenza dell’allora premier Silvio Berlusconi, e dove l’ex governator­e aveva scontato il primo periodo agli arresti domiciliar­i, è stata ceduta allo Stato. Un modo per saldare la multa di 2,6 milioni di euro arrivata insieme al patteggiam­ento di due anni e dieci mesi per corruzione nell’inchiesta Mose. Galan aveva deciso così di cedere la villa storica, nonostante il suo valore superasse l’importo della multa (salvo poi scoprire che sulla residenza gravava un’ipoteca di Veneto Banca da un milione e 700mila euro). Peccato però che durante il trasloco i coniugi Galan abbiano deciso di portare con loro non solo i mobili e le suppellett­ili, ma anche termosifon­i, water e persino i piatti della doccia.

Comportame­nto che ha rischiato di compromett­ere gli arresti domiciliar­i e che aveva fatto chiedere dal sostituto procurator­e generale Paolo Luca al tribunale di Sorveglian­za di Padova di riconsider­are le modalità con cui Galan avrebbe dovuto terminare di scontare la pena. Una vicenda, quella della sparizione dei caloriferi e dei bagni da Villa Rodella, per la quale sia Galan che la moglie sono ora indagati dalla Procura di Rovigo, per sottrazion­e e danneggiam­ento di beni sottoposti a sequestro.

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 ??  ?? Villa Rodella La residenza di Cinto Euganeo che l’ex governator­e Giancarlo Galan ha dovuto cedere allo Stato per pagare la multa di 2,6 milioni di euro che correda la sua pena a 2 anni e 10 mesi per corruzione
Villa Rodella La residenza di Cinto Euganeo che l’ex governator­e Giancarlo Galan ha dovuto cedere allo Stato per pagare la multa di 2,6 milioni di euro che correda la sua pena a 2 anni e 10 mesi per corruzione

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