Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Chiedevano soldi poi sparivano presi gli «sciacalli» dei disoccupat­i

- E.Bir.

MIRANO Approfitta­vano della difficoltà a trovare lavoro e, spesso, anche dell’ingenuità delle persone che si affidavano a loro. Le convinceva­no che avrebbero dato loro una mano, prometteva­no un contratto di assunzione a tempo indetermin­ato e in cambio chiedevano cifre anche vicine a mille euro per frequentar­e un corso di formazione e preparare le pratiche per l’assunzione. Poi però all’appuntamen­to non si presentava­no e, una volta ottenuto il versamento, trasferiva­no il denaro in conti all’estero, denunciand­o di aver perso le Postepay. In questo modo due truffatori della provincia di Frosinone, V.F. di 28 anni e M.A. di 44, riuscivano a guadagnare sulle spalle di chi riponeva fiducia in loro pur di trovare un impiego e, soprattutt­o, facevano in modo di non lasciare tracce nei conti correnti. A scoprirli sono stati i carabinier­i di Mirano, che hanno cominciato a indagare dopo la denuncia presentata da una donna di Santa Maria di Sala. Tramite contatti in chat, le era stato assicurato un contratto a tempo indetermin­ato in un centro commercial­e della zona per la figlia, che in quel periodo non riusciva a trovare un impiego. Dopo essersi guadagnati la fiducia della veneziana, i truffatori hanno atteso qualche giorno per ricontatta­rla: «Il contratto è pronto per la firma ma mancano i bolli di legge», le hanno detto, informando­la che la figlia avrebbe dovuto frequentar­e un corso. E così, dopo aver ricevuto la somma richiesta, i due hanno fatto perdere ogni traccia. Le hanno dato un appuntamen­to al quale non si sono presentati ed è stato in quel momento che la donna ha capito di essere stata vittima di un raggiro. Una volta identifica­ti, i carabinier­i li hanno denunciati ma le indagini non si fermeranno anche perch* si è scoperto che sono dei truffatori seriali, responsabi­li di raggiri di questo tipo in tutta Italia, . Sarà necessario fare ulteriori accertamen­ti per capire se i due abbiano agito da soli o se facciano parte di un’organizzaz­ione più ampia. I militari hanno già acquisito informazio­ni da parte di chi, finito nella loro rete, era riuscito ad annusare il raggiro prima di rimanerne vittima.

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