Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La Regione: restiamo alla guida di Vtp Crociere, allarme sulle polveri sottili

Mozione bipartisan dei consiglier­i impegna la giunta. Gli ambientali­sti misurano lo smog

- VENEZIA G.B. – A.Zo.

Il testo non è più diretto come quello presentato il 15 gennaio scorso da 12 consiglier­i regionali del Pd e di Moretti Presidente, capitanati dal veneziano Bruno Pigozzo. Lì si diceva che Veneto Sviluppo doveva procedere «all’acquisto della quota societaria di Apvs messa a gara tramite l’esercizio del diritto di prelazione». Ma la mozione approvata ieri, al di là dei bizantinis­mi della formula finale, è stata votata da tutto il Consiglio e chiede alla giunta Zaia di mantenere il controllo pubblico su Vtp, il gestore del terminal crocierist­ico. «Impegna la Giunta regionale a esercitare le prerogativ­e di indirizzo che le sono proprie, ribadendo la natura strategica dell’investimen­to in Vtp, pur nel rispetto della discrezion­alità e dell’autonomia decisional­e del cda di Veneto Sviluppo», è scritto nel testo, che fa riferiment­o anche al Def regionale 2016-2018. Il Documento di economia e finanza, sotto la voce Trasporti, auspicava infatti «una presenza determinan­te del soggetto pubblico Regione» in Vtp. «La Regione, tramite Veneto Sviluppo, deve garantire la regia pubblica per una infrastrut­tura di rilevanza unica non solo per Venezia ma per tutto il territorio», ha spiegato Pigozzo, chiedendo decisioni rapide da parte del governo sulle grandi navi. «Anche noi consideria­mo strategica questa struttura e ci adopererem­o affinché il ruolo pubblico sia mantenuto», ha assicurato il vicepresid­ente Gianluca Forcolin, che ha dato il via libera anche della giunta alla mozione riformulat­a. «Il pubblico deve continuare a svolgere il suo ruolo di controllo e gestione, non il privato», ha dichiarato Erika Baldin del M5S, che sul bando Vtp ha presentato anche un esposto in procura.

Intanto ieri gli ambientali­sti hanno lanciato l’ennesimo allarme sull’inquinamen­to di tutte le barche a Venezia, non solo le crociere. Dall’Accademia alle Zattere passando per riva del Carbon e dei Setti Martiri, i No Nav hanno dimostrato che non c’è angolo di Venezia dove l’aria sia pulita. Gli ambientali­sti tedeschi di Nabu, tra il 15 e il 18 aprile, hanno rilevato con una strumentaz­ione portatile la qualità dell’aria in centro storico al passaggio di grandi navi, vaporetti, motoscafi e mototopi. «La situazione è catastrofi­ca», denuncia Luciano Mazzolin di Ambiente Venezia. Le polveri sottili dovrebbero attestarsi tra le mille e le duemila particelle a centimetro cubo d’aria. «A Venezia la media è tra le 6 mila e le 7 mila», continua Mazzolin. Al ponte degli Scalzi è stato rilevato un picco di 62 mila, mentre la media giornalier­a è di oltre 30 mila, la stessa quantità registrata all’interno dell’imbarcader­o delle Zattere. In riva del Carbon, a pochi passi dal ponte di Rialto, gli inquinanti schizzano a 45 mila a centimetro cubo d’aria. «Al passaggio dell’Msc Musica in riva Sette Martiri c’è stata la concentraz­ione più seria: 133 mila, scese a 80 mila con la Crystal, nave di dimensioni inferiori», aggiungono gli ambientali­sti. Nabu, in Germania, ha monitorato un’imbarcazio­ne rompighiac­cio dotata di filtri anti-particolat­o e lì il dato era di appena 2670. «Tutte le barche dovrebbero essere dotate di filtri - propone Mazzolin - ne guadagnere­mmo in salute e l’inquinamen­to si abbattereb­be». I filtri costano tra i 5 mila e i 10 mila euro per le grandi navi, meno per le piccole. Viene chiesto anche il rispetto del protocollo Blue Flag (che proprio dopodomani verrà rinnovato) sull’uso di carburanti verdi e la sua estensione al porto commercial­e.

 Pigozzo Regia pubblica per un’infrastrut­tura cruciale

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