Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Atti osceni al parco davanti ai bambini due denunciati

- VENEZIA

E’ stato un carabinier­e fuori servizio a notarlo. Quell’uomo si stava masturband­o nel parco della Biennale di Venezia, incurante del fatto che intorno a lui c’erano i bambini che giocavano e avrebbero potuto vederlo in qualsiasi momento. Grazie alla segnalazio­ne del militare bellunese, a Venezia da turista, i colleghi del nucleo natanti lunedì pomeriggio sono riusciti a fermare l’uomo, B.M., un veneziano di 52 anni residente a Marghera, che è stato denunciato per atti osceni. Ma non è stato l’unico a finire nei guai nell’ultima settimana. Qualche giorno prima i militari avevano sorpreso un secondo esibizioni­sta, questa volta all’interno del parco Savorgnan di Cannaregio, anche in quel caso un luogo frequentat­o dai più piccoli all’uscita dalle scuole. A segnalarlo sono state alcune mamme che lo avevano notato aggirarsi nella zona e, subito dopo, cominciare a masturbars­i. Si trattava di un 46enne di origini albanesi, in Italia senza fissa dimora. L’uomo, che era già stato fermato lo scorso febbraio per un episodio simile, è stato denunciato. (e. bir.)

Che qualcosa non andasse l’aveva capito bene. E non solo perché aveva confidato al nipote Fiorenzo, quello più vicino al suo Gianfranco, che aveva più volte affermato senza giri di parole di volersi suicidare. Ma anche perché appena due settimane prima della tragedia di sabato scorso, quando il 75enne Gianfranco Pavan l’ha uccisa con un colpo di pistola alla nuca nella cucina della loro casa nella campagna di Borbiago di Mira, la 66enne Emilia Casarin aveva avuto una sorta di macabra premonizio­ne: si era infatti raccomanda­ta con alcuni volontari della protezione animali di prendersi cura dei suoi gatti «se mi dovesse succedere qualcosa». Così, infatti, ha detto a verbale un membro dell’associazio­ne, sentito dai carabinier­i. Segno che forse aveva intuito che un tarlo irreparabi­le si stava insinuando nella testa di quell’uomo con cui conviveva, pur senza essere sposati, da oltre trent’anni.

Sabato mattina Pavan si è alzato alle 7 e, secondo la ricostruzi­one dei carabinier­i e del pm Antonia Sartori, ha colpito la compagna con un unico proiettile, entrato dall’osso occipitale sinistro e uscito dal lato destro, all’altezza dell’occhio. Un

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