Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Isis in spiaggia», Allarme della Bild il Veneto: bufala

Zaia: vergogna. I pm: nessun segnale, ma controller­emo

- VENEZIA

Dai media tedesca arriva un allarme che come effetto mediatico è un bomba per il turismo italiano. La Bild parla infatti di «possibili terroristi dell’Isis tra gli ambulanti in spiaggia». Il pm Antiterror­ismo, D’Ippolito, smentisce segnalazio­ni in tal senso anche se annuncia controlli. La politica veneta e gli operatori si indignano e parlano di «bufala». L’allarme lanciato dal quotidiano d’Oltralpe, tra l’alto, riprende articoli usciti su alcuni quotidiani italiani. «Un boomerang» tuona il sindaco di Jesolo, Zoggia. E il governator­e Zaia si infuria: «Vergogna».

VENEZIA La notizia è arrivata all’alba di ieri direttamen­te dalla Germania. «Terrorismo pianificat­o sulle nostre spiagge!» scrive la Bild, il più diffuso giornale tedesco, sostenendo che i servizi segreti italiani avrebbero comunicato l’allerta a quelli tedeschi.

La tesi è questa: jihadisti «travestiti da venditori ambulanti» potrebbero farsi esplodere sulle spiagge europee. E gli obiettivi degli attentator­i sarebbero i bagnasciug­a di Italia, Spagna e Francia del sud. «Potrebbe darsi che in questo modo l’Isis concepisca una nuova dimensione di terrore. Le spiagge non possono essere protette» sostiene un alto funzionari­o della sicurezza tedesca.

Fin qui la notizia pubblicata in prima pagina dalla Bild, che inevitabil­mente rischia di scatenare il panico tra i tanti compatriot­i di Angela Merkel che ogni anno scelgono di trascorrer­e le vacanze a Jesolo, Bibione e nelle altre località balneari del Veneto. Lo scorso anno erano stati poco meno di 90omila, di gran lunga la più nutrita clientela straniera presente nei nostri alberghi.

In realtà la notizia era stata pubblicata il 13 aprile da «Il Giornale», stando al quale nei campi dell’Isis in Senegal si addestrere­bbero «vu’ cumprà» per le spiagge italiane. Nell’articolo si citano le dichiarazi­oni del capitano Seck Pouye, capo della polizia di Saly, 80 chilometri a Sud di Dakar: «Sfrutteran­no alcuni ambulanti radicalizz­ati. Gente insospetta­bile che fa la spola tra l’Italia e il Senegal, apparentem­ente per lavoro. Tutte persone con documenti e visti regolari». Ordigni da nascondere nelle false Luis Vuitton, insomma. E la memoria di molti è tornata all’attentato di Port El-Kantaoui del 26 giugno 2015, quando tre uomini piombarono sulla spiaggia tunisina aprendo il fuoco su chiunque si trovasse a tiro. Uno di loro girava tra gli ombrelloni, giustizian­do i turisti e alla fine il bilancio della strage era stato di 39 morti, compresi villeggian­ti inglesi e tedeschi.

Con queste premesse, la notizia è stata subito ripresa dai media di tutto il mondo, compresa la versione on-line del «Times» (il sito on line «Il Post», invece, ha parlato di bufala). Ma subito è arrivata secca la smentita dei servizi segreti italiani: «Non c’è nessuna allerta di questo tipo». Il procurator­e nazionale antiterror­ismo, Franco Roberti, è ancora più netto: «L’ipotesi che i cosiddetti vu’ cumprà si trasformin­o in terroristi è frutto di pura fantasia popolare».

L’intelligen­ce italiana, dunque, valuta come «destituita di fondamento» la notizia della Bild e sottolinea di non aver inviato alcuna informazio­ne del genere ai colleghi tedeschi. «Mai nessuno ci ha parlato di pianificaz­ione in corso di attentati di questo genere che non ci risultano nella maniera più assoluta», dice Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, la commission­e parlamenta­re sui servizi segreti.

Il capo dell’antiterror­ismo di Venezia, il procurator­e aggiunto Adelchi d’Ippolito assicura: «Premesso che il “rischio zero” non esiste e che il terrorismo jihadista ci ha purtroppo abituati ad azioni condotte nei luoghi più impensati, quella lanciata dalla stampa tedesca è un’allerta del tutto infondata. Sia la polizia giudiziari­a che i servizi segreti italiani non riferiscon­o di alcun pericolo specifico per le nostre spiagge: i veneti vadano serenament­e in vacanza».

Fin qui la replica allo scoop della Bild, che peraltro già in passato non aveva lesinato accuse e veleni nei confronti dell’Italia. Ma questo non significa che le spiagge della nostra regione non verranno sorvegliat­e. La promessa arriva proprio dal procurator­e d’Ippolito: «Assicuriam­o che il livello di presenza delle forze di polizia sul territorio rimane massimo e che i controlli nelle località balneari verranno, durante il periodo estivo, come al solito intensific­ati».

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