Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Presenta Eva, l’ex pornostar E Castelfranco litiga sullo show
Castelfranco, il Comune chiama Eva Henger. Il Pd: «Inopportuno». Il sindaco: «Bigotti»
Castelfranco si divide sul lo show presentato dall’ex pornostar Eva Henger. Il Pd attacca: «Iniziativa inopportuna». Il sindaco: «Bigotti».
CASTELFRANCO VENETO Tutto è iniziato con una festa dedicata agli anni Ottanta nella centralissima Piazza Giorgione, a Castelfranco Veneto. Sul cartellone, nomi che evocano nostalgia: Gatto Panceri, Papa Winnie e Donatella Milani. Ma le lettere scritte a caratteri cubitali sono quelle riservate a lei, alla presentatrice, Eva Henger, nota più per le sue performance di pornoattrice che non per la successiva carriera nel mondo dell’intrattenimento.
I primi manifesti sono iniziati a circolare on line. E prima ancora che qualcuno li stampasse e li attaccasse in centro storico è esplosa la polemica. Bigotti contro amanti dell’hard, sostenitori della biondissima ungherese contro tutori della morale pubblica.
A far da miccia, forse involontariamente, è stato l’ex candidato sindaco del Pd, Claudio Beltramello, che ha appreso la notizia da Facebook e non in Commissione comunale. «Potevano almeno dircelo, così lo show cambia di significato. Inopportuno non comunicare la programmazione».
Parole pacate, tutto sommato, che però hanno scatenato il finimondo nella città di Giorgione, che di colpo ha abbandonato le riflessioni sui nuovi reparti dell’ospedale o sull’apertura del parco Bolasco per dividersi in un referendum dal sapore antico. Giusto o meno che il salotto cittadino venga riempito dalla voce di una che lavorava meglio col corpo che non con le parole?
Il sindaco, Stefano Marcon, leghista ortodosso, non si è fatto scappare l’occasione. «Quelli del Pd sono bigotti, noi accoglieremo Eva Henger con un mazzo di fiori. Ridarei cento volte il patrocinio a quella manifestazione. Anzi, mi chiedo se non sia peggio patrocinare il gay pride, come fa Treviso: una manifestazione che gli stessi omosessuali non sempre apprezzano per l’estremismo che la caratterizza». Altro
Il sindaco Sarebbe peggio patrocinare il gay pride, come a Treviso
nervo scoperto. Treviso, appunto: la patria di Signore & Signori, il film culto della pubblica virtù e del privato vizietto.
Tanto se n’è parlato che ieri pomeriggio il caso è finito pure sul programma «Pomeriggio Cinque» di Barbara D’Urso, in un servizio all’interno del quale la Henger ha per la prima volta espresso il suo parere, peraltro già anticipato dal marito. «Conduco spettacoli da anni, sono già stata a Castelfranco e qui sono stati creati mostri sul nulla», ha detto. «Invito Beltramello sul palco a spiegare le sue motivazioni: perché non dovrei lavorare per voi?».
Lui, Beltramello, accortosi della gaffe, ha temporeggiato sull’invito che «non è certo una priorità, ma se ne può parlare» e ha poi replicato a chi lo accusa di bigottismo: «Questo proprio no, sono in prima linea nelle battaglie per le unioni civili da anni».
C’ha messo una pezza anche Giovanni Zorzi, neo segretario del Pd castellano. Con una citazione elegante. «Giusto per dire, 25 anni fa Miles Davis fece il suo ultimo concerto italiano in Piazza Giorgione».
Finisce così la storia della festa che doveva far ballare gli anni Ottanta ed è finita per dividere una città. Polemiche alla fine delle quali, forse, gli unici a guadagnarci sono stati gli organizzatori. «Appuntamento al 28 maggio, tutti in Piazza» martellano su Facebook. A questo punto, bigotti o no, in pochi vorranno mancare.