Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Capanne, la stagione è salva «Ma ora autorizzazioni veloci»
Lido, la tesi del Comune: il permesso serve solo per quelle nate dopo il ‘42
VENEZIA Il dato di partenza è l’obbligo di presentare il permesso a costruire anche per le capanne, come succede per le case. Ma il titolo edilizio non serve per quegli stabilimenti che sono nati prima del 1942, età che hanno quasi tutti quelli del Lido. Per questo nelle scorse settimane, dopo il sequestro e il successivo dissequestro delle 83 capanne del Miramare, gli uffici comunali si sono messi alla ricerca negli archivi dei documenti delle planimetrie e degli scatti storici che attestano l’età degli stabilimenti. E chi non rientra nell’esenzione? Nei prossimi giorni i tecnici di Ca’ Farsetti incontreranno singolarmente tutti i gestori per affrontare ogni caso nello specifico.
«Dopo gli incontri con la Procura il Comune ha cercato di trovare una soluzione che accontentasse tutti – spiega l’assessore all’Avvocatura civica Paolo Romor, che è anche il prosindaco del Lido – i magistrati chiedono il titolo edilizio, gli operatori domandano di avviare velocemente la stagione, il Comune persegue l’interesse pubblico ovvero dare certezza delle regole e stabilità. Una soluzione non concordata da tutti non è nell’interesse pubblico». Un caos sottolineato anche dal tribunale del riesame, che pur dissequestrando le capanne aveva sottolineato i campi di parere di Ca’ Farsetti. Ora si stabilisce che non solo per le spiagge più datate non serve il titolo edilizio, ma nemmeno l’autorizzazione paesaggistica per le capanne costruite prima del 1985. Già stamattina ci sarà la prima conferenza di servizi per iniziare a procedere più rapidamente possibile con il rilascio delle autorizzazioni a posizionare le capanne in tempo per l’1 maggio. «Questa è la soluzione nel breve periodo – aggiunge Romor – nel medio e lungo periodo arriveranno il piano degli arenili per ottobre e il regolamento edilizio». La volontà dell’amministrazione è quella di organizzare per quella data una grande festa di avvio della stagione estiva del Lido, con l’apertura delle spiagge e la contestuale consegna dei lavori del rifacimento di Gran Viale e Piazzale Santa Maria Elisabetta. Un evento che nei progetti dell’amministrazione dovrebbe lanciare le attività di comunicazione e di promozione dell’isola.
All’uscita dall’incontro di ieri con le direzioni Avvocatura Civica, Patrimonio, Partecipate, Commercio, i gestori degli stabilimenti hanno mostrato un volto più sereno. «È stata una riunione positiva - commenta il presidente del Consorzio balneari lidensi Mario Campagnaro - se è vero quanto è stato detto, l’amministrazione è riuscita a venire a capo di una situazione ingarbugliata e a mettere la parola fine a oltre un secolo di latitanza nel comparto del Demanio marittimo». Di fatto riprende l’iter delle autorizzazioni avviato da Ca’ Farsetti nei mesi scorsi e interrotto bruscamente con i sequestri. L’incognita resta quella delle tempistiche. «Ci piace l’idea della festa dell’1 maggio - prosegue Campagnaro - ma bisogna capire quando arriveranno le autorizzazioni per riuscire a ultimare in tempo i lavori sulle spiagge».
Romor Soluzione che accontenta tutti, poi faremo il piano
I consorzi Ci piace l’idea di una festa l’1 maggio, ma i tempi sono stretti