Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La Procura sta con Stacchio: «Il benzinaio è innocente» Vicenza, chiesta l’archiviazione per gli spari ai banditi. E lui: «È normale, ma ora chi mi ripagherà?»
«La Procura di Vicenza ha chiesto l’archiviazione per il procedimento aperto a mio carico? È normale, anzi doveva essere fatto prima. Certo, non è ancora finita, ma io sono a posto con la mia coscienza. Questa vicenda mi ha lasciato il segno e chi mi ripagherà?».
Per essere sollevato dall’accusa di eccesso colposo di legittima difesa Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto che la sera del 3 febbraio 2015 ferì a morte uno dei quattro banditi che stavano svaligiando la vicina gioielleria (con dentro una commessa), dovrà aspettare ancora un po’. Ieri, dopo quasi 15 mesi, il procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri ha formalizzato la richiesta di archiviazione. Una notizia preannunciata in altre occasioni. E pure scontata, dopo che è stato rinviato a giudizio per tentata rapina e tentato omicidio in concorso l’unico malvivente identificato, Oriano Derlesi (i rapinatori, nella fuga, avevano sparato contro il benzinaio). «È stato appurato che gli spari dei banditi erano ad altezza uomo: hanno aperto il fuoco su Stacchio per ucciderlo e lui ha risposto mirando basso, con un colpo che per una fatalità ha tranciato l’arteria femorale di Albano Cassol, ma Stacchio questo non poteva saperlo né calcolarlo», spiega Cappelleri. ppure per Francesco Murgia, legale della famiglia Cassol, Stacchio non aveva la necessità di sparare. Tuttavia non prenderà provvedimenti: «Come già anticipato non depositerò alcuna opposizione, per quanto non ritengo ci siano gli estremi per la richiesta della Procura. Ma non intendo prestarmi a polemiche e strumentalizzazioni». Dall’altra c’è l’amico di Stacchio, l’orafo Roberto Zancan: «Finalmente è arrivata la richiesta di archiviazione ma non c’è da gioire, è una cosa che dovrebbe essere normale». Zancan annuncia che lui e il benzinaio si costituiranno parte civile nel processo chiedendo 100mila euro a testa. «Lo facciamo per principio e tutti i soldi che riusciremo ad ottenere finiranno nel fondo per le vittime dell’ingiustizia», prosegue Zancan che sulla proposta di legge sulla legittima difesa della Lega commenta: «Non è troppo cruenta, altrimenti come si fa a debellare la criminalità che dilaga?». Ad esprimersi sul tema anche il governatore Luca Zaia: «Non possiamo ignorare le legittime richieste che vengono dai cittadini, colpiti dalla recrudescenza di una criminalità alimentata anche dal senso di impunità».