Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gli studenti fanno lo stage a Ca’ Farsetti tra delibere, pratiche edilizie, anagrafe

Accordo con gli istituti: più attenti delle aziende private. Protesta pd sulle scuole paritarie

- G. B.

VENEZIA Imparerann­o come si scrivono le delibere (che poi il consiglio approverà), come vengono approfondi­te le pratiche edilizie o di urbanistic­a, come funziona l’anagrafe e altre mansioni pubbliche che, nella vita quotidiana, pochi conoscono. Da quest’anno Ca’ Farsetti apre le porte agli studenti delle scuole superiori, tutto merito del primo protocollo di intesa tra istituti e Comune che porterà in 39 servizi pubblici 85 studenti di 16 anni per 200 o 400 ore di stage a seconda del tipo di scuola che frequentan­o. «In passato qualche ragazzo era già venuto ma ora grazie all’input che ci è arrivato dalle scuole, iniziamo un nuovo percorso», ha spiegato ieri il direttore delle Risolse Umane Maurizio Carlin prima della firma del protocollo di intesa.

Le scuole che hanno sollecitat­o Ca’ Farsetti ad introdurre tirocini formativi, a titolo gratuito come previsto dalla riforma «Buona scuola», sono i licei Bruno e Franchetti di Mestre, Berto di Mogliano e gli istituti tecnici Zuccante, Luzzati e Algarotti. I giovani dei licei lavorerann­o 200 ore, quelli degli istituti 400 e tutti saranno seguiti da un tutor che li accompagne­ranno nel percorso. «Ringraziam­o il Comune, è stato più attento ed interessat­o di molte aziende private», hanno detto i dirigenti degli Istituti. L’amministra­zione, entusiasta della richiesta, ha deciso di verificare come aprire a stage anche le sue aziende come Veritas, Actv e la Fondazione musei civici. «È stato il sindaco a proporre di allargare in questo senso il progetto», ha aggiunto Carlin. L’assessore alle Politiche educative e al personale, Paolo Romor ha ricordato che i ragazzi che lavorano da studenti hanno spesso una marcia in più. «Queste esperienza possono aiutare la scelta universita­ria», ha detto. Anche il Comune può arricchirs­i: «I ragazzi possono darci freschezza e stimoli», ha detto Marzio Ceselin, direttore delle Politiche educative. Inoltre la presenza di studenti all’interno degli uffici, potrebbe contribuir­e a ricucire lo strappo che c’è tra cittadini e pubblica amministra­zione.

A fronte di un nuovo protocollo di intesa, c’è una convenzion­e triennale scaduta e che al momento non è stata rinnovata. Si tratta dell’accordo tra scuole di infanzia paritaria e Comune di Venezia sottoscrit­to durante la scorsa amministra­zione e voluto da Andrea Ferrazzi, ex assessore oggi capogruppo del Pd. «Le convenzion­i, scadute a dicembre, il garantivan­o certezza pluriennal­e delle risorse e tempi di trasferime­nto anticipati rispetto all’inizio dell’anno scolastico — ha spiegato —. Ora l’amministra­zione fa un passo indietro e rimetterce­ne saranno le famiglie di tutta la città». La convenzion­e comunque è sì scaduta ma i fondi per le scuole paritarie sono garantiti nel bilancio di previsione 2016.Il capogruppo promette battaglia in Consiglio perché « le scuole paritarie, senza le garanzie faranno fatica a programmar­e i servizi, che danno una risposta alle numerose richieste delle famiglie che non trovano spazio nel pubblico».

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