Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Quattro liste spingono Casson Lo slogan: «Chioggia ai chioggiotti»
Alleanza anti-fucsia, accordo con la Lega per agganciare la Regione
CHIOGGIA Con la Lega un accordo amministrativo per «agganciare» la città alla maggioranza che guida la Regione; la caratterizzazione politica la danno i centristi di Area Popolare con una formazione che remixa Ncd, Udc ed ex di Forza Italia sotto l’insegna di «Prima Chioggia»; l’innovazione sta in «Cento per cento Chioggia» composta da giovani under 30. E poi c’è la civica del sindaco.
Quattro liste accompagneranno nella corsa elettorale per il secondo mandato Giuseppe Casson, presentate ieri in una conferenza stampa nella quale spesso è risuonato lo slogan «Chioggia ai chioggiotti». Pure il nome delle liste ribadisce il concetto: la seconda città della provincia non si fa dettare l’agenda politica e amministrativa da Venezia. Ogni riferimento alla lista fucsia di Chioggia Viva che schiera Marcellina Segantin con la benedizione del sindaco del capoluogo Luigi Brugnaro con gli stessi stilemi grafici, politici e cromatici della campagna elettorale veneziana non è affatto casuale. Ma quando si parla del deposito di Gpl di Val da Rio, Casson mette da parte le schermaglie elettorali. «Sono stato dalla commissione di Salvaguardia in Regione e ho invitato tutti i candidati sindaco ad accompagnarmi per mostrare quanto il tema sia sentito», dice.
L’area di stoccaggio per diecimila metri cubi di gas è in via di realizzazione, i tre serbatoi li sta costruendo la Tanko di Siracusa e a maggio dovrebbero arrivare via nave. «E come sbarcano? Ad oggi non c’è né la concessione della banchina né il collaudo – osserva – In quell’area avevo ipotizzato la realizzazione del nuovo mercato ittico ed è ovvio che le due cose sono incompatibili. Questa operazione è stata avallata con chiare violazioni alla Legge Speciale e ciò impone che si arrivi in modo coordinato con tutti i candidati ad un blocco». A chi lo rimprovera di aver disertato le riunioni decisive con Aspo, risponde: «La partita si è chiusa al primo tempo, l’arbitro ha fischiato e ha deciso che era finita prima di discutere le cose più importanti: il porto, la sicurezza della navigazione e della popolazione». La prima mossa è il ricorso contro il provvedimento delle Infrastrutture che ha dato in via libera al deposito. la seconda l’audizione in Salvaguardia che però si esprime solo su aspetti urbanistici. Su questa partita si misura per la prima volta l’alleanza con la Lega e l’asse Regione-Chioggia.