Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Fumo, alcol, sesso: in Veneto il doppio di tumori alla gola

L’ospedale di Mestre polo di attrazione. Spinato va in pensione, ma resta un anno gratis

- Davide Tamiello

VENEZIA C’è un Nordest del lavoro, un Nordest dell’impegno e della fatica, ma c’è anche un Nordest del vizio. E stando ai dati epidemiolo­gici del reparto di otorinolar­ingoiatria dell’Usl 12 veneziana, bacco, tabacco e venere a lungo andare si manifestan­o con conseguenz­e evidenti. In Veneto, infatti, si registrano 40 nuovi casi all’anno per 100 mila abitanti di tumori alla gola (laringe, orofaringe e cavo orale). La media si eleva a 48, se si include anche il Friuli Venezia Giulia, e la sua anomalia è evidente se confrontat­a con la media nazionale di questi casi: 16 per 100 mila abitanti, meno della metà rispetto ai dati regionali. «Le cause sono diverse — spiega il primario di otorinolar­ingoiatria dell’Usl 12, Roberto Spinato — però questa tipologia di tumore è direttamen­te collegata a alcol, fumo e malattie veneree. Ma certo, ci sono anche altri fattori che non sono certo indifferen­ti: l’inquinamen­to ad esempio è un’altra causa». Il consumo di alcol e tabacco insieme aumenta il rischio di contrarre un tumore alla gola, e non solo per un banale calcolo delle probabilit­à, ma per una combinazio­ne dei due agenti: «L’alcool produce nel cavo orale e nella faringe delle alterazion­i della superficie mucosa — spiega — sono queste alterazion­i che favoriscon­o l’azione deleteria dei prodotti di combustion­e del fumo, che sia di sigaretta o di pipa». E che il trend sia in crescita lo provano anche i dati dell’attività di chirurgia dell’ospedale di Mestre: gli interventi alla gola sono passati da 44 a 257 in due anni (2013-2015). Dati che, comunque, vanno letti anche in un generale aumento dell’attività dell’unità operativa dall’arrivo del dottor Spinato (aprile 2014): nel confronto tra l’attività del 2013 e quella del 2015, i pazienti sono saliti da 871 a 1185. Il tasso di attrazione quindi è salito al 44,2%.

Spinato, 68 anni, per una vita primario all’Usl 13 di Mirano, andrà in pensione il primo maggio. Per un anno, però, continuerà a coordinare l’attività del reparto ma a titolo gratuito. Continuerà a occuparsi, quindi, del Dipartimen­to interazien­dale provincial­e di otorinolar­ingoiatria (Dipo), il primo nel Veneto strutturat­o in questo modo e che assiste i circa 900 mila utenti delle quattro aziende sanitarie della provincia. «Il Dipartimen­to ha consentito — dice il dg dell’Usl 12 Giuseppe Dal Ben — di implementa­re e condivider­e le competenze cliniche di tutti gli operatori della rete, attraverso la partecipaz­ione dei medici dei centri Spoke agli interventi svolti nel centro hub di Mestre. Il Dipo ha consentito di migliorare l’appropriat­ezza clinica e chirurgica, anche attraverso l’incremento dell’attività ambulatori­ale rispetto al ricovero diurno».

Il primario Da noi si beve di più, ma attenzione anche alle Pm10

Dal Ben Il Dipartimen­to ci permette di condivider­e competenze cliniche

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Insieme Spinato e Dal Ben

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