Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fumo, alcol, sesso: in Veneto il doppio di tumori alla gola
L’ospedale di Mestre polo di attrazione. Spinato va in pensione, ma resta un anno gratis
VENEZIA C’è un Nordest del lavoro, un Nordest dell’impegno e della fatica, ma c’è anche un Nordest del vizio. E stando ai dati epidemiologici del reparto di otorinolaringoiatria dell’Usl 12 veneziana, bacco, tabacco e venere a lungo andare si manifestano con conseguenze evidenti. In Veneto, infatti, si registrano 40 nuovi casi all’anno per 100 mila abitanti di tumori alla gola (laringe, orofaringe e cavo orale). La media si eleva a 48, se si include anche il Friuli Venezia Giulia, e la sua anomalia è evidente se confrontata con la media nazionale di questi casi: 16 per 100 mila abitanti, meno della metà rispetto ai dati regionali. «Le cause sono diverse — spiega il primario di otorinolaringoiatria dell’Usl 12, Roberto Spinato — però questa tipologia di tumore è direttamente collegata a alcol, fumo e malattie veneree. Ma certo, ci sono anche altri fattori che non sono certo indifferenti: l’inquinamento ad esempio è un’altra causa». Il consumo di alcol e tabacco insieme aumenta il rischio di contrarre un tumore alla gola, e non solo per un banale calcolo delle probabilità, ma per una combinazione dei due agenti: «L’alcool produce nel cavo orale e nella faringe delle alterazioni della superficie mucosa — spiega — sono queste alterazioni che favoriscono l’azione deleteria dei prodotti di combustione del fumo, che sia di sigaretta o di pipa». E che il trend sia in crescita lo provano anche i dati dell’attività di chirurgia dell’ospedale di Mestre: gli interventi alla gola sono passati da 44 a 257 in due anni (2013-2015). Dati che, comunque, vanno letti anche in un generale aumento dell’attività dell’unità operativa dall’arrivo del dottor Spinato (aprile 2014): nel confronto tra l’attività del 2013 e quella del 2015, i pazienti sono saliti da 871 a 1185. Il tasso di attrazione quindi è salito al 44,2%.
Spinato, 68 anni, per una vita primario all’Usl 13 di Mirano, andrà in pensione il primo maggio. Per un anno, però, continuerà a coordinare l’attività del reparto ma a titolo gratuito. Continuerà a occuparsi, quindi, del Dipartimento interaziendale provinciale di otorinolaringoiatria (Dipo), il primo nel Veneto strutturato in questo modo e che assiste i circa 900 mila utenti delle quattro aziende sanitarie della provincia. «Il Dipartimento ha consentito — dice il dg dell’Usl 12 Giuseppe Dal Ben — di implementare e condividere le competenze cliniche di tutti gli operatori della rete, attraverso la partecipazione dei medici dei centri Spoke agli interventi svolti nel centro hub di Mestre. Il Dipo ha consentito di migliorare l’appropriatezza clinica e chirurgica, anche attraverso l’incremento dell’attività ambulatoriale rispetto al ricovero diurno».
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Dal Ben Il Dipartimento ci permette di condividere competenze cliniche