Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tutto esaurito, il turismo cresce ancora Tra tre anni 600 nuove stanze d’hotel
Anche Napolitano tra le calli, pranzo poi visita alle Gallerie dell’Accademia
«Una serata bellissima, Venezia è sempre splendida». Le parole di Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, dette salendo a bordo di un motoscafo dopo aver visitato con la moglie Clio la mostra su Aldo Manuzio alle Gallerie dell’Accademia le possono condividere anche le migliaia di turisti che hanno scelto ancora una volta la città lagunare per passare questo ponte del 25 aprile. Caldo, sole (anche se pare che oggi il tempo cambi), tante canottiere, braghe corte e infradito. Inizia la stagione clou, insomma, dopo una Pasqua anticipata a fine marzo. E oltre alla città, iniziano a riempirsi anche gli hotel, sebbene i primi segnali lascino qualche amaro in bocca agli albergatori. A fronte di un riempimento già del 90 per cento per la serata tra oggi e domenica nei 350 alberghi aderenti all’Ava, che ha diffuso il dato di previsione, c’è però un elemento deludente: pare che la maggior parte dei turisti in città abbia prenotato per una sola notte e quindi sia intenzionata a passare il solo weekend, senza allungare. Un dato in controtendenza rispetto a quello annunciato da Federalberghi nazionale, che ha parlato di 3,3 notti di media.
«L’andamento non è negativo – afferma il presidente di Ava, Vittorio Bonacini – ma quel dato sulla permanenza crea alcune perplessità. Non è ancora chiaro quale sarà l’andamento della stagione e attualmente c’è una forte incertezza riguardo alle previsioni delle presenze del mercato turistico ricettivo. Tuttavia speriamo che la situazione possa migliorare con le prenotazioni last minute». Di turismo a Venezia
Bonacini Il dato sulle permanenze ci lascia perplessi. Vediamo il last minute
si è parlato proprio ieri nel corso della presentazione dell’ultimo dossier di Ciset e Banca d’Italia, secondo il quale si va verso un aumento del 3,4 per cento in Veneto, un dato che per la città storica è addirittura più alto. D’altra parte anche il Sole-24 Ore, nei giorni scorsi parlava di importanti investimenti nel settore in tutta Italia e citava il caso di Venezia, con la prossima ristrutturazione di Excelsior e Des Bains e oltre seicento camere in arrivo per il 2019. Per quest’estate si prevede una nuova invasione, nonostante, come dice il giornale, il costo medio di una stanza sia arrivato a toccare i 477 euro, con un RevPar (l’indice usato per dire quanto incassa un hotel per ogni stanza posseduta, comprese quelle vuote) di 341 euro. «Nonostante gli attentati di Bruxelles i risultati sembrano essere buoni - ha commentato ieri l’assessore comunale al Turismo Paola Mar - L’assessorato sta cercando di rilanciare la città sotto una forma diversa, perché un viaggio a Venezia non sia solo Rialto e San Marco: ci sono tante altre esperienze da fare qui e questo può anche rendere il turismo più sostenibile».
«Who is that man?», chi è quell’uomo?, chiedeva una turista davanti all’Accademia, mentre il turista eccellente, Napolitano, saliva sul motoscafo circondato dalla scorta. L’ex presidente, appoggiato a un bastone, ma sempre intellettualmente pimpante, ha visitato la mostra di Manuzio accompagnato dalla direttrice delle Gallerie, Paola Marini, dal project manager Stefano Karadjov e da una ragazza dello staff. Il presidente ha ascoltato con grande attenzione, sfoderando a un certo punto anche una lente d’ingrandimento per vedere meglio le opere del famoso stampatore. Ha fatto un sacco di domande (da quanto si lavorava a questa mostra, di chi fossero alcune opere, quante fossero le pagine del libro principale appese ai pannelli, perfino se fosse già venuto a vederla Massimo Cacciari), poi a un certo punto, di fronte a quel profluvio di caratteri, è sbottato ridendo: «E pensare che oggi va di moda usarne solo 140!». Marini ha dedicato a lui e Clio, vera e propria «coppia di ferro» una frase di Orazio su una delle opere («beato colui che è legato a qualcuno con un legame indissolubile») e l’ex presidente ha infine lanciato un appello: «Quelli per la cultura sono capitoli di spesa che valgono come quelli per il sociale».
Mar Nonostante gli attentati di Bruxelles i risultati sembrano buoni